ALGHERO – “Si intervenga sul Marino di Alghero”. Così il Consigliere regionale di FI Marco Tedde a margine della presentazione della bozza dell’Atto Aziendale fatta durante la Conferenza Socio Sanitaria della ASL di Sassari. Bozza che pone temi importanti da approfondire, ma offre anche lo spunto per una seria riflessione sull’attuale gestione dell’Ospedale Marino Regina Margherita che dal 2017 affronta uno stato di sofferenza che occorre affrontare con coraggio e senso di responsabilità. Secondo Tedde la complessiva offerta sanitaria del territorio affronta antiche criticità, ma in particolare emergono oggi notevoli difficoltà per le attività di Chirugia Ortopedica e Oculistica del Marino di Alghero, nonostante l’impegno e la dedizione degli operatori sanitari. “Sono difficoltà risalenti alla scorsa legislatura –precisa Tedde-, ma non risolte dalla scelta fatta nella legge di riforma del 2020 di cedere in comodato d’uso l’Ospedale Marino alla AOU e acuite dalla decisione di destinare quasi “in toto” la struttura ospedaliera all’assistenza anti COVID con destinazione di cento posti letto per pazienti con bassi livelli di infezione.” Secondo il membro della Commissione Sanità del Consiglio Regionale è il momento di riqualificare o modificare queste scelte che non hanno dimostrato di poter migliorare i servizi ospedalieri. “Sono scelte che determinano rallentamenti sulle dinamiche delle due discipline che con attività impressionanti per numeri e per qualità avevano conquistato un ruolo di rilievo nel panorama sanitario regionale e esaltavano la sanità Algherese –sottolinea l’ex sindaco di Alghero-“.
Tedde evidenzia che la chiusura delle tre sale operatorie, della cui riqualificazione non si hanno notizie, causa pesanti disagi per i poveri pazienti che con migrazioni bidirezionali vengono spostati da un ospedale all’altro per essere ricoverati al Marino, operati al Civile e poi seguiti fino a guarigione di nuovo al Marino. E nel frattempo monta un senso di incertezza sul futuro della struttura che mina la serenità degli infermieri e degli operatori sanitari e spinge i cittadini algheresi e del circondario a cercare soluzioni altrove. Secondo Tedde “è una situazione di disagio che ha origini molto lontane, ma che oggi deve essere affrontata con determinazione. O con la retrocessione della struttura alla ASL o con la stipula fra il presidente della Regione ed il Rettore dell’Università di Sassari del protocollo di intesa, previsto dalla legge regionale di riforma, con le convenzioni attuative per disciplinare i termini del passaggio, compresa la previsione di risorse dell’ordine di qualche decina di milioni di euro, anche al fine del mantenimento dei requisiti degli standard necessari al mantenimento del DEA di primo livello in capo al Presidio ospedaliero civile di Alghero. Ma, ribadiamo ancora una volta, nelle more occorre immediatamente riaprire almeno una o due sale sale operatorie al Marino, magari prendendo in locazione moduli chirurgici scarrabili, costituendo un pool di anestesisti dedicati e reintegrando la dotazione del personale infermieristico. Ma occorre intervenire con grande urgenza, prima che sia troppo tardi –conclude Marco Tedde -.”