ALGHERO – Solo pochi anni fa quando l’amministrazione in carica volle mettersi la medaglia di Primavera in Riviera gli organizzatori storsero il naso, ma poi tutto andò per il meglio con una sinergia tra pubblico e privato che messo in atto un cartellone di appuntamenti, variegato, sociale e accattivante che riempito di turisti (anche regionali) tanti weekend di bassa stagione. Adesso siamo all’opposto. Ci manca solo che dentro il programma dell’attuale amministrazione comunale appaiano, ad esempio, il tramonto, l’alba, il mare e perchè no Capo Caccia o comunque in generale qualsiasi cosa sia riconducibile ad Alghero seppur per niente realizzate o anche agevolate dai governanti municipali.
E’ giusto e doveroso promuovere le bellezze del territorio, sia materiali che immateriali, ma, come negli ultimi anni, ovvero più o meno da quando sono atterrati i marziani nella Riviera catalana d’Italia, ad esempio, due sagre di piccoli paesi, hanno registrato numeri record (carciofo ad Uri e riccio di mare a Buggerru). Con la scusa che Alghero è più grande, bella, unica e particolare si sta, poco a poco, realizzando il loro sogno e come dei novelli abitanti dell’armata giunta sulla terra, come in Alien, puntano a distruggere tutto, o quasi tutto. Infatti alcune, rare, ma mirate cose, vengono tutelate, eccome. Giusto per fare un salto indietro di 100 anni e riportare Alghero agli anni dei podestà e dei potentati legati ai latifondi. Marxiani, appunto.
Nella foto il centro storico in questi giorni, bello e vuoto
S.I.