“E’ meglio città della coltura”

ALGHERO – “Premesso che la scelta della città della cultura da parte del Ministero dei Beni Culturali utlizza una metodologia di valutazione completamente sballata, mettendo in competizione grandi città ricche di storia e tradizioni con cittadine o paesi che per quanto anch’essi dotati di storia, cultura e bellezze naturali e paesaggistiche importanti, difficilmente possono pensare di poter competere con le prime”. Cosi Gianfranco Langella del direttivo di Fratelli D’Italia Alghero che interviene sulla bocciatura del centro catalano rispetto alla selezione di Città della Cultura.

“Per usare un termine calcistico, sarebbe come far giocare nello stesso campionato squadre di serie A con compagini di IV serie. Detto questo e venendo alla candidatura di Alghero a città della cultura 2018, ci viene da pensare che forse il troppo amore, se di questo si dovesse trattare, per la nostra città, abbia appannato e non poco la vista dei nostri Amministratori. Infatti se è vero, come è vero, che Alghero offre non poche cose sia dal punto di vista culturale, paesaggistico e storico, ivi compresa la catalanità della nostra cultura e della nostra lingua, è altrettanto vero che le tante criticità purtroppo superano di gran lunga le cose positive”.

“Il troppo amore, forse, o la troppa presunzione, hanno probabilmente portato i nostri Amministratori a confondersi nell’utilizzo di una vocale compresa nella parola cultura e scrivere invece “coltura”. Se infatti la città avesse preteso un ruolo importante nelle tante “colture”, o coltivazioni che dir si voglia, avrebbe avuto sinceramente molte più chances. Come non parlare infatti della “coltura” delle erbacce presenti in maniera massiccia in tutta la città, per le vie, nelle aiuole dei parchi cittadini, e nelle così dette fioriere che fanno bella mostra di sé nel lungomare o nella zona portuale, riuscendo anche a coprire le cartacce o le lattine presenti al loro interno. Probabilmente la mancata vittoria di Alghero non è del tutto negativa per la nostra città poiché ha fatto si che negli occhi dei giudici per l’assegnazione della città della cultura, rimangano le cose belle, interessanti culturalmente e i paesaggi mozzafiato che Alghero sa offrire”.

“Peggio sarebbe stato infatti se i nostri ospiti avessero visto, insieme a queste bellezze e positività, le strade dissestate, piene di buche, i nostri mercati, che dovrebbero essere il fiore all’occhiello di una città turistica, sporchi, degradati e con la presenza di tutta una serie di suppellettili che avrebbero potuto trovare più degna collocazione presso un ferrovecchio o presso l’ecocentro comunale. Se il nostro Sindaco e la nostra Assessora alla cultura ci consentono un consiglio, sarebbe bene che un po’ di modestia e di senso della realtà fossero presenti nelle loro scelte e che quelle positività di cui si è parlato rimanessero per costruire il punto di partenza dei loro atti amministrativi che debbono produrre quei risultati positivi che tutti noi cittadini aspettiamo da loro, e di cui abbiamo diritto”.

Nella foto un incontro di Fratelli d’Italia Alghero con anche Gianfranco Langella

S.I.