ALGHERO – “Il clamore strumentale sollevato da una parte dell’opposizione per una mia frase, totalmente fuori campo e fuori da un intervento formale in Consiglio Comunale e recepita da un microfono aperto, sta fornendo un pretesto per deviare il discorso dalle cose concrete dell’Amministrazione a questioni assolutamente prive di rilievo reale. Certamente non è nel mio stile offendere, e se dovessi farlo sarei il primo a chiedere scusa, tanto meno userei mai vocaboli inappropriati in un mio intervento in Consiglio Comunale. Trascinare la vicenda sul terreno delle discriminazioni di genere, sull’istigazione all’odio è la dimostrazione più lampante della strumentalità dell’operazione. Quando non si hanno argomenti nel merito si cerca l’attacco personale per tentare di screditare l’avversario. Lungi dalla mia etica, dalla mia educazione e dal mio modo di essere, anche solo tollerare atteggianti discriminatori di qualunque tipo, mantengo invece la mia capacità di autodeterminarmi, quella di avere un mio giudizio sulle cose che sento e che esprimo. Nessun intento di offendere da parte mia. La “pretesa” di scuse, che avrei porto se avessi offeso, è quindi abnorme rispetto a quanto accaduto. Ipocrita sarebbe stato un mio comportamento inverso, finalizzato a tacitare tutto, mirato ad assumermi una responsabilità che questa opposizione vuole a tutti i costi attribuirmi. Viviamo nell’era della massima condivisione, dell’agorà pubblica, alla quale nessuno può sottrarsi, salvo utilizzare l’ipocrisia del Politically Correct. Ecco io non mi sottraggo certo al giudizio dei miei concittadini che hanno avuto e avranno modo di formasi una propria opinione, ma di certo non mi faccio giudicare e condannare da una opposizione che non è depositaria di verità rivelate o ha la titolarità per dare patenti di correttezza o scorrettezza, ma piuttosto si muove nel solco dei propri interessi di parte. Non consento certo a nessuno di mettere in discussione la mia moralità, la mia correttezza e la mia educazione, piaccia o non piaccia all’opposizione il mio uso della lingua italiana che, a volte, ebbene sì, lo confesso, scivola verso qualche parola di uso comune che, apprendo, scandalizza evidentemente alcuni moralisti e una parte della opposizione politica algherese. Mi dispiace ma l’ipocrisia non mi appartiene. Ho sempre camminato a testa alta assumendomi la responsabilità delle mie azioni”.
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