ALGHERO – “È di qualche mese fa una splendida notizia per il comune di Alghero: la Corte di cassazione, nell’ambito di un contenzioso per usucapione, ha accolto il ricorso presentato nell’interesse del Comune da cui emerge che l’area di Maria Pia è sottoposta a vincolo storico-culturale, pertanto inalienabile e inusucapibile dai privati. Questo significherebbe la fine della frammentazione del territorio di Maria Pia e la sua esclusione da facili appetiti privatistici, dove sarebbe possibile realizzare finalmente un parco urbano, vivo e vissuto, un bene comune urbano riconosciuto dai suoi abitanti, una linea di connessione tra Alghero e Fertilia, un’area verde e ricca di complessità, tra la laguna del Calich e la pineta di Maria Pia.
Ma la sentenza è di dicembre e fra pochi giorni scadono i termini per la riassunzione della causa davanti alla Corte di Appello. Cosa sta facendo il Comune di Alghero? Il silenzio della politica locale e della stampa è assordante e ci preoccupa.
Nei mesi scorsi abbiamo studiato le carte a nostra disposizione, pur non avendo alcun ruolo pubblico, e abbiamo scoperto che un importante bene, sempre ricadente nell’area di Maria pia, ovvero le “stalle della regina”, sono state usucapite e vendute ad un noto costruttore algherese. Come è stato possibile? Come mai Forza Italia che si è fatta più volte portavoce di interrogazioni consiliari sulla presunta illegittimità del progetto ResPublica, oggi tace su Maria Pia? Come mai lo stesso Sindaco Conoci che ha minacciato più volte e a mezzo stampa imminenti sgomberi dell’ex caserma di via Simon sull’acquisto del costruttore si complimenta pubblicamente (https://www.lanuovasardegna.it/alghero/cronaca/2021/10/15/news/con-la- cittadella-sportiva-maria-pia-rinascerebbe-1.40816135 )? Per non parlare del Consiglio comunale, da una parte approva il regolamento di valorizzazione e alienazione del patrimonio immobiliare pubblico ma tace davanti ai costruttori che si comprano pezzi del nostro patrimonio storico-culturale. Questo silenzio assordante e trasversale, come detto, ci preoccupa, qualcosa non torna e vogliamo vederci chiaro. Per approfondire il tema abbiamo, quindi, coltivato un accesso civico generalizzato teso a capire quale sia lo stato dell’arte a Maria Pia, per comprendere se vi siano incompatibilità, conflitti di interesse o peggio, negligenza e superficialità. Vorremmo conoscere gli atti di tutte le cause di usucapione pendenti e definite aventi ad oggetto il compendio di Maria Pia, vorremmo le carte del contenzioso che ha avuto ad oggetto le “stalle della regina” poi usucapite e acquistate dal noto costruttore Algherese, vorremmo avere gli atti relativi alla concessione avente ad oggetto Villa Maria Pia e Villa Segni. Siamo assolutamente convinti che le norme siano state sempre rispettate; non vorremmo mai scoprire cause di incompatibilità, conflitti di interesse, ci preoccupa la negligenza di tutta la classe politica algherese. Vogliamo capire se la solerzia a corrente alternata della politica nostrana sia figlia di una precisa responsabilità politica. Ci aspettiamo che gli uffici ottemperino immediatamente, visto il rilevante interesse pubblico sul tema. Il sogno di vedere Maria Pia diventare un bene comune vivo e vissuto dalla collettività e non più terra di nessuno, o meglio, di assedio da parte dei privati, può ora diventare realtà, facciamo in modo che il patrimonio collettivo venga rispettato. Per questo Malcomune ha creato un osservatorio urbanistico/ ambientale permanente, che si riunirà presso l’ex caserma dei carabinieri, ogni mercoledì dalle ore 20. L’osservatorio sarà aperto a coloro che amano Alghero, a chi ha a cuore l’integrità del nostro territorio. Dobbiamo tenere alta l’attenzione su Maria Pia!”
Collettivo Malcomune