Niente soldi, famiglie a rischio

SASSARI – «Non ci sono risorse per erogare i sussidi relativi alle leggi di settore e, pertanto, per novembre e dicembre non sarà possibile garantire interventi per le persone affette da particolari patologie come il disturbo mentale e per i soggetti talassemici, nefropatici, neoplasici e trapiantati. Questo perché il Comune di Sassari non ha ricevuto dalla Regione Sardegna il trasferimento in bilancio delle risorse necessarie». La denuncia arriva direttamente dall’amministrazione comunale sassarese che, nei giorni scorsi, ha comunicato ai numerosi cittadini, che su questi fondi fanno assoluto affidamento, l’impossibilità di provvedere alla liquidazione dei sussidi per gli ultimi due mesi dell’anno.

Che una tale situazione potesse verificarsi, l’amministrazione comunale sassarese l’aveva fatta presente più volte alla Regione. «Prima a marzo, poi a luglio quindi a ottobre e ancora a novembre di quest’anno abbiamo inviato una serie di note e segnalazioni al competente assessorato regionale – riferisce il Sindaco Nicola Sanna – nelle quali si è tempestivamente evidenziato che, in assenza di un incremento nel trasferimento per il 2015, il Comune non sarebbe stato in grado di erogare ai beneficiari i sussidi dovuti per gli ultimi mesi dell’anno».

Nell’ultima lettera, datata 13 novembre, il Comune aveva ribadito che i fondi assegnati per il 2015, pari a 2.803.685,39 di euro, assieme ai residui degli anni precedenti a disposizione del Comune (poco più di 100mila euro), non sarebbero stati assolutamente sufficienti a coprire il fabbisogno di tutto l’anno 2015, quindi a garantire sussidi economici a oltre 1100 cittadini afflitti dalle patologie che rientrano nella legge di settore. Mancano, infatti, risorse per circa 580.000 euro, in grado di coprire le mensilità di novembre e dicembre. «A oggi – afferma il primo cittadino – a nessuna di queste comunicazioni è stata data risposta». Una situazione che mette in crisi i numerosi cittadini sassaresi beneficiari dei sussidi economici.

Nella foto Palazzo Ducale

S.I.