No concertone: sassaresi poveri

SASSARI – “Dicembre, passato il Natale si corre verso il nuovo anno: l’attività consiliare rallenta sino a fermarsi lasciando però spazio alle riflessioni e ai bilanci. Fatto: Sassari punta ad essere una città turistica, e punta ai grandi eventi. Fatto: il capodanno sassarese, grande evento, costerà all’Amministrazione circa 150mila euro. Fatto: a Platamona, su una panchina “trasformata in casa” con della plastica, vive una persona. Tre fatti da mettere a bilancio che però, il bilancio, lo fanno saltar”. Così Desiree Manca, consigliera comunale dei 5 Stelle, riguardo spese fatte e mancate del Comune di Sassari.

“La portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, pone l’accento sull’intenzione che muove l’Amministrazione comunale del sindaco Nicola Sanna alla ricerca del necessario benessere di tutti i cittadini di Sassari. Gli amministratori sassaresi dicono di aver lavorato tanto per garantire il sopra citato benessere ai sopra citati cittadini, ne parlano senza risparmiarsi. Il Movimento, da parte sua, sostiene la tesi che è però proprio dalle scelte politiche degli amministratori che dipendono, in toto, salvaguardia e benessere della cittadinanza”.

“Sassari città turistica” è slogan tanto caro al sindaco Nicola Sanna e alla sua Giunta, ma fondamentale è che tale slogan, unitamente all’agire politico che lo ha generato e che comporta, non vada a ledere in alcun modo la sfera della dignità delle persone, dei sassaresi, dei cittadini. “Mi piace pensare che il suddetto slogan non venga prima del valore che la dignità di una persona deve avere. Amo pensare anche al benessere e allo svago dei cittadini sassaresi che festeggeranno in piazza d’Italia fine e inizio anno in un momento di svago e condivisione. Ma mi chiedo e chiedo ai miei concittadini: se aveste potuto scegliere avreste speso come è stato fatto circa 150 mula euro per l’evento di fine 2016, oppure avreste utilizzare quella somma ridato dignità a delle persone, a dei sassaresi, a dei nostri concittadini”.

“A Platamona, in corrispondenza di una fermata dell’autobus urbano con pensilina, vive una persona. Ha fatto della pensilina la sua casa, chiusa e “riparata” da improvvisate pareti di plastica. Il caso della signora è già stato portato all’attenzione e quindi noto all’Amministrazione comunale del sindaco Nicola Sanna: il Comune ne è a conoscenza da oltre un anno. “Prendo atto del fatto che l’Amministrazione rimane inerte davanti a situazioni come questa, sintomo sempre più evidente di malessere collettivo e generale, segnale dell’avanzare di una forma di povertà morale e sociale, prima che economica. La domanda è una, ed è molto semplice: quante persone come la signora di Platamona si sarebbero potute aiutare con i soldi spesi per l’evento di fine anno?”.

Nella foto Piazza d’Italia

S.I.