ALGHERO – Il 18 agosto 2017. Una data da segnare al calendario. Almeno in quello della politica. Per quella data è fissato il Consiglio Comunale. La maggioranza di Mario Bruno non c’è più. Il sindaco ha annunciato in tv le sue dimissioni. Viste le condizioni precarie, che si protraggono già da mesi, sarebbe stato meglio se gli stessi consiglieri bruniani avessero, già da tempo, compreso di fermare questa esperienza amministrativa. Ma, per diversi motivi, tra cui la paura di non essere rieletti e soprattutto la presa d’atto (anche se non esplicitata) di aver fallito, si è arrivati fino a questo punto.
Ad agosto 2017, appunto. Oltre tre anni di amministrazione e quattro estati. Per alcuni di nulla, per altri di alcune cose, per essere obiettivi di molto poco. Soprattutto rispetto a quelle che erano le attese, speranze e soprattutto gli annunci e anche promesse della campagna elettorale. Bruno è sceso in campo, rompendo col PD e “rubando” l’Udc al centrodestra, proprio per risolvere alcune questioni primarie. Invece, com’è palese, sono stati anni di pura ordinarietà. Nessuno scatto in avanti e una generale e totale assenza di visione del territorio soprattutto nei binari dello sviluppo, crescita e dunque posti di lavoro.
Troppe distanze tra i protagonisti di un’alleanza nata per vincere, ma non per governare. E, com’era lecito attendersi, tutti i nodi sono venuti al pettine. Non ultimo, ad esempio, l’utilizzo dell’ex-caserma di via Simon. Per una parte della maggioranza era giusto darlo ad associazioni e altre realtà no-profit, mentre per altre porzioni, Udc in primis, avrebbe dovuto avere un altro utilizzo, da esempio come uffici comunali, mentre per altri ancora sarebbe il minimo fare un city hotel con spazi destinati all’Area Marina, Parco e altre eccellenze locali. Non una cosa di poco conto, ma visioni distanti e opposte che, era prevedibile, si sarebbero, prima o poi, scontrate.
Previsioni non prese in considerazione da chi, sindaco in testa, ha intrapreso un percorso tutto atto a cercare di rientrare nel Partito Democratico. Quasi ogni sua azione, atto e scelta è stata verso quella direzione. Ed oggi si comprende bene tutto. Dopo tre anni di “ricreazione” oggi si vorrebbe fare sul serio. Come se nulla fosse e niente fosse accaduto. Ed è cosi che nel tritacarne della politica, specchio della società, ma distante da essa, entra tutto e il contrario di tutto. Così come gli stessi racconti che ne vengono, a volte, fatti. Dai bar alle assisi istituzionali ai social passando per i media tutto vale tutto nelle varie discussioni. Ma, a volte, ci si dimentica di una cosa che ognuna delle considerazione poste in atto si parla di uomini e donne. Persone con una propria storia, passata, e magari anche un futuro importante ancora da scrivere. Pubblico o privato che sia. Non tutti, tradotto, sono in vendita. Non tutti sono delle macchiette. Non tutti sono degli accattoni e, soprattutto, non tutti vivono di pane e ipocrisia intrisa di ostie e uncinetto.
Nella foto il Municipio di Alghero sede del Consiglio Comunale
S.I.