ALGHERO – La parola magica resta sempre la stessa: programmazione. Vale per tutti i settori, intrattenimento compreso. Ed è cosi che, da anni, si attende che vengano indicate delle aree, con magari sostegno pubblico nei vari servizi o meglio con in rapporto col privato, dove poter attivare nuove imprese. Maria Pia è senza dubbio una di queste. Certamente sempre nella salvaguardia dei residenti e in condizioni, soprattutto quelle legate alle emissioni sonore, alle aggregazioni di persone e veicoli, che possano essere sopportabili e dentro le regole esistenti. Da svariato tempo, ad esempio, come Algheronews viene evidenziata la necessità di un “Pala tenda” che, magari, possa essere posizionato proprio nell’area centrale dell’Anfiteatro Ivan Graziani. Struttura da allestire da ottobre – novembre fino a marzo – aprile e dove ospitare manifestazioni di vario tipo e non solo musicali. Ma certamente anche in questo caso sei potrebbero creare dei momenti di distrazione rispetto alla serate trascorse seduti ore e ore nei bar a trangugiare birra e alcolici senz’altro tipo di alternativa. In questo senso altra lacuna di Alghero è un vero centro sociale ricreativo pubblico dove poter esercitare apprendimento e prove di musica (quella vera con basso, batteria, voce e chitarre, etc) e altri tipi di arte e anche con spazi didattici. Questioni, come altre, che non possono essere più rinviate come, appunto, anche l’individuazione di aree per il “notturno” e la regolamentazione di quello esistente, con anche il ritorno di eventi realizzati pure in spiaggia, altrimenti il tramonto di questo ricco segmento, in termini di ricadute economie, sarà irreversibile.
Sul tema specifico è intervenuto il capogruppo dell’Udc Christian Mulas.
“Alla luce di una stagione da dimenticare, scarsa e sottotono per vari motivi, è bene fare determinate considerazioni su quella che è oggettivamente la situazione dell’intrattenimento nella Riviera del Corallo riguardo alle proposte per i giovani e la cosiddetta movida algherese. Ad oggi abbiamo all’attivo una discoteca storica, il Ruscello: che per vari problemi ha inaugurato in ritardo sabato 5 agosto garantendo la solo il sabato senza l’apertura nel giorno di ferragosto. Come il Ruscello e La Siesta esistono altri locali che hanno fatto la storia e hanno accompagnato tante generazioni come il Manpea, il Calabona ,il Blu Moon , Palladium ecc. Oggi vederli chiusi si ha la sensazione che sia finito tutto. Evidente parlare di discoteche non è facile dato che le generazioni che hanno vissuto gli anni 80/90 avevano una cultura diversa, i templi della musica 80 /90 erano sacri. C’era la discoteca per il venerdì e quella del sabato sera, quella della domenica pomeriggio con il tè danzante, c’era quella della mattina. Oggi questa realtà per tanti giovani è archeologia ma restano sempre dei luoghi di aggregazione con gli stessi obiettivi di sempre: fare conoscenza, divertirsi, fare aggregazione e nuove amicizie. “Oggi non è in crisi il divertimento ma le discoteche. Una crisi di identità che dipende dal fatto che oggi l’intrattenimento si è diversificato rispetto a 20 anni fa. Oltre a quello regolare, vi è quello strutturalmente non idoneo e spesso improvvisato. Addirittura luoghi come campagne, tenute o ville o ex strutture socio sanitarie si trasformano in location esclusive dove la notte si va a ballare, dove il rischio per il giovane è sempre più alto per la mancanza di controlli e strade sicure. Christian Mulas presidente della commissione consiliare Ambiente e Sanità che si occupa anche di problematiche giovanili anche nella sua veste di educatore, è fortemente preoccupato non solo per la questione della sicurezza dei giovani che per recarsi in certi locali trasformati in discoteche fuori dalla città, usano mezzi occasionali, spesso sprovvisti di illuminazione, cosi mettendo a rischio la loro incolumità per qualche ora di divertimento. Oggi il modello discoteca è cambiato, la città di Alghero in questi anni ha subito una crescita strutturale de localizzando l’offerta della proposta musicale e l’intrattenimento. Il gruppo consiliare dello scudo crociato Udc ritiene che vi siano delle manchevolezze ed è critico nei confronti del primo cittadino per la mancata visione programmatica e totale assenza di un disegno politico per la promozione all’intrattenimento. Secondo il gruppo consiliare, l’amministrazione dovrebbe aprire i propri uffici verso l’impresa competente creando un tavolo di pianificazione coinvolgendo gli imprenditori e le associazioni di categoria competenti,per creare eventi mirati, mentre ad oggi il modus operandi pare essere proprio totalmente inverso con burocrazie infinite e silenzi imbarazzanti tra amministrazione e imprenditori. La riapertura dell’ anfiteatro Ivan Graziani è un bel traguardo importante, ma non può essere l’unico ad oggi, la cittá è totalmente distante da quelli che sono i format necessari per attirare una fascia di turismo giovanile, un ingiustificata INTOLLERANZA verso tutto ció che è intrattenimento e spettacolo è dilagata in tutta la città, creando antipatici interventi delle volanti per una quantomeno fantasiosa guerra ai decibel. E’ facile organizzare delle “one night”, magari al centro di una località, a fianco ai locali di tendenza: ma non è fare impresa e creare sviluppo. Una buona responsabilità la si deve dare alle amministrazioni che in quasi vent’anni non hanno certamente incentivato e tutelato gli imprenditori fornendogli gli strumenti per investire in questa attività, indicando degli spazi liberi della città dove far sorgere le aree del divertimento e discoteche”.