ALGHERO – “La situazione del reparto di medicina di Alghero è scandalosa, il Sindaco chieda immediatamente nuovo personale medico. Serve una mobilitazione senza precedenti. E’ insostenibile che due medici rimasti in organico, con turni diurni di 12 ore e con un solo riposo, possano far fronte ad un reparto al collasso. Ne va della sicurezza e della salute dei pazienti e dello stesso personale medico e infermieristico. In gioco la vita delle persone.
Ora basta! Si affronti in un confronto serrato con la Regione la problematica dei nostri ospedali e soprattutto dell’unità complessa di medicina, dove al 3 settembre vi erano 4 medici in servizio, ridotti poi a 3, e quindi ora a 2, per malattie degli stessi medici che hanno portato la Asl a ricorrere alla copertura dei turni di guardia notturna attingendo dalle altre strutture dell’ospedale e del reparto covid. Una situazione incresciosa, tra medici che si ammalano, dirigenti che si dimettono, specialisti in altre discipline che non svolgono con serenità il loro lavoro, costretti a sobbarcarsi anche il lavoro notturno in medicina che comporta competenze internistiche non sempre presenti.
Una situazione indescrivibile che mette in seria discussione la capacità organizzativa, con ripercussioni sulla cura delle persone più fragili. Le dimissioni della responsabile di medicina, alla quale hanno fatto seguito le malattie dei medici, la dimissione poi rientrata, come da copione, del direttore facente funzioni del presidio, l’affidamento del reparto al dottor Tucconi che deve dividersi fra Alghero e Ozieri, essendo anche responsabile della unità complessa di medicina del “Segni” di Ozieri, la dicono lunga sul caos al quale bisogna mettere la parola fine.
Una politica sanitaria, con sindaco e presidente del consiglio regionale che offrono solo passerelle, che non mette nelle condizioni i professionisti di operare bene, con serenità, con organici adeguati, merita una mobilitazione senza precedenti di tutto il territorio. Non solo Alghero. La deportazione verso Ghilarza e Sorgono dei pazienti, anche terminali, ricoverati a Ittiri, è l’esempio della considerazione che si ha delle persone fragili, spesso trattate come pacchi postali.
Mario Bruno
Gabriella Esposito
Pietro Sartore
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Mimmo Pirisi