ALGHERO – Altro che nuovo ospedale, la sanità algherese è in piena emergenza. O per specificare meglio è il Civile vivere una condizione disarmante. Oltre il decadimento strutturale, vediamo sempre più pazienti sistemati lungo i corridoi. E non certo per il personale, medico e infermieristico che ci lavora, ma per una struttura e organizzazione in totale decadenza. Questo nonostante i proclami, comitati e annunci che si ripetono da anni e che vedono sfilare nei corridoi dei presidi medici i politici di tutti i colori politici.
Eppure niente cambia in meglio, anzi peggiora. Anni fa si parlava di “nuovo ospedale”. Nacquero anche comitati che battagliarono per svegliare la politica. Organismi che, non appena sono cambiati gli interlocutori (avversari) politici, sono spariti. Cosi come i fondi che pareva fossero pronti per essere spesi al fine di realizzare una nuova struttura. Ma mentre nella Riviera catalana ci si scannava sulle varie responsabilità (Soru, Berlusconi, Cappellacci, Prodi, etc) in altre zone della Sardegna (vedi San Gavino e soprattutto adesso Olbia) si procedeva verso la realizzazione di ospedali moderni e funzionali.
Alghero si trova da anni col problema del Civile, mentre il Marino risulta essere quasi sotto-utilizzato. Al netto, sempre, dell’ottima qualità del personale che ci lavora e dell’ottimo servizio svolto, il complesso che sorge sul mare oggi potrebbe rappresentare uno spreco. In un periodo di tagli con l’accetta avere due strutture a pochi metri una dall’altra non può che essere un lusso. Attenzione, questo a seguito della drammatica condizione in cui si trova uno di essi, altrimenti è ovvio che tutti vorremmo avere due ospedali nuovi di zecca e funzionanti. Ma così non è. Dunque, basta coi sofismi, le divisioni partigiane e il nascondino dietro ideologismi vecchi come il mondo: si venda il Marino e si ingrandisca il Civile, riqualificandolo e creando anche nuovi spazi migliorando l’offerta generale del comparto andando anche a tagliare gli sprechi. La via può essere quella del project financing. Vedendo la pessima condizione del Civile, non c’è più tempo da perdere. Altrimenti a breve dovremo andare ad Olbia o Sassari. E non solo per curarci.
Nella foto di ieri alcuni anziani pazienti sistemati lungo i corridoi del Civile
S.I.