Ottana, nasce impianto solare

OTTANA – Un impianto solare unico nel suo genere per l’integrazione delle tecnologie utilizzate ed esempio di eccellenza nel campo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili: è l’Impianto sperimentale a concentrazione della Sardegna, il cui primo lotto è stato inaugurato questa mattina nell’area industriale di Ottana alla presenza degli assessori dell’Industria e dei Lavori Pubblici, Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini, dell’amministratore unico di Enas, Giovanni Sistu, e del professor Alfonso Damiano, dell’Università di Cagliari, che ha fornito il supporto tecnico scientifico allo sviluppo del progetto.

Il progetto è stato realizzato dall’ENAS e finanziato dall’Assessorato dell’Industria (10 milioni di euro) e dall’Assessorato dei Lavori Pubblici (2 milioni di euro). L’impianto utilizza tecnologie solari a concentrazione che sfruttano insieme il termodinamico e il fotovoltaico. Si tratta di una piattaforma di sperimentazione di scala industriale aperta alla ricerca applicata nei settori delle tecnologie solari, dei sistemi di accumulo energetici e della gestione delle micro-reti. L’impianto ha la possibilità di erogare una potenza elettrica complessiva di 1 MWe e consentirà la gestione dell’energia prodotta attraverso due sistemi di accumulo, termico ed elettrochimico. Altro dettaglio rilevante: tutti gli elementi che costituiscono l’impianto sono di manifattura italiana.

“Si tratta di un impianto sperimentale importante perché è un esempio di ciò che si può fare con lo sviluppo di smart grid all’interno delle aree industriali”, ha detto l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Il nostro obiettivo è rendere attrattive le zone a vocazione imprenditoriale come quella di Ottana, dove è nostro intento, e l’inaugurazione dell’impianto di oggi ne è una prova, creare infrastrutture per consentire una ripresa produttiva, a partire da settori quali l’agroalimentare e soprattutto quelli alternativi al vecchio modello industriale. Il messaggio che parte da Ottana è chiaro: dal Centro Sardegna si può ripartire con esempi di infrastrutture che puntano all’innovazione e alla ricerca.

È la strada che stiamo tracciando grazie al Piano Energetico regionale che sta cambiando il modello energetico della Sardegna, dall’energia per l’energia all’energia che serve, sia per le imprese che per i cittadini, con lo sguardo rivolto anche alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni associate ai consumi. Tra l’altro, l’impianto di Ottana è la testimonianza che si possono fare impianti di rinnovabili in zone industriali senza consumare territori destinati a produzioni diverse. Il progetto inaugurato stamattina – ha concluso l’assessora Piras – è l’esempio concreto che tutto questo è fattibile.

“Il lotto inaugurato oggi non è a sé stante, ma è una parte di un intervento complessivo che la Regione ha ritenuto di realizzare per raggiungere un obiettivo importante: abbattere i costi energetici della gestione del sistema idrico multisettoriale a beneficio del bilancio regionale, come indicato dal Piano regionale di sviluppo”, ha detto l’assessore dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini. “È un punto di partenza verso traguardi ancora più importanti. Nell’ambito del raggiungimento dell’autosufficienza energetica, l’ENAS porterà avanti il completamento degli impianti a Ottana, un progetto suddiviso in quattro lotti per una spesa complessiva di 59 milioni di euro. Un programma di interventi che, tra l’altro, porterà rilevanti cadute economiche nel territorio compreso tra Ottana e Noragugume. Inoltre, voglio sottolineare il lavoro di squadra tra i due assessorati, Industria e Lavori Pubblici: la sinergia è sempre un valore aggiunto. Infine – ha concluso l’assessore Balzarini – ringrazio le donne e gli uomini dell’ufficio progetti di ENAS, che si è distinto negli anni per la progettazione di grandi opere infrastrutturali della Sardegna”.

“Siamo all’interno di un percorso lungo e articolato già avviato un anno fa con l’inaugurazione di un impianto da 4 MWh di tipo tradizionale”, ha sottolineato l’amministratore di ENAS, Giovanni Sistu. “La particolarità di questo impianto innovativo è che consente non solo all’Enas, ma a tutta la Sardegna, di lavorare sulla realizzazione di impianti fotovoltaici a impatto ridotto. Produciamo l’energia che ci serve, vicino al territorio, riducendo gli effetti sull’ambiente. Poter fare esperimenti in un’area come questa ci avvicina ai nostri obiettivi. Inoltre, riduciamo i costi. L’Enas, per garantire la messa in pressione dell’acqua e consentire che la risorsa arrivi a tutti i sistemi locali, spende circa 9 milioni di euro all’anno. La Regione – ha ricordato l’amministratore di ENAS – è impegnata in un processo di investimenti per neutralizzare questa spesa. Con gli interventi sul fotovoltaico e sull’idroelettrico speriamo di raggiungere l’obiettivo nel medio termine”.

Nella foto l’assessore regionale Maria Grazia Piras

S.I.