PORTO TORRES – “In seguito alle proteste di numerosi cittadini i rappresentanti della Coalizione Civica Autonomista Identitaria di Porto Torres, esprimono il loro il totale dissenso e contestano la decisione unilaterale di Poste Italiane S.p.a. di chiudere l’ufficio postale di Via Ponte Romano. Nonostante le indicazioni del governo, in base alle quali dovevano essere garantiti senza interruzione i servizi bancari, finanziari, assicurativi e postali”. Cosi la coalizione civica per le comunali di Porto Torres che saranno a metà ottobre composta da Impresa Comune; Partito dei Sardi; Sardegna Vera; Obiettivo Comune; Riformatori Sardi.
“Le Poste Italiane hanno deciso di chiudere lo storico ufficio di Via Ponte Romano costringendo centinaia di utenti a recarsi nell’unica sede centrale aperta, creando quindi disagi, code e pericolosi assembramenti. Tale situazione sta causando notevoli e gravi difficoltà, oltre che disservizi ai cittadini e alle imprese di Porto Torres. Serrare l’ufficio postale turritano approfittando della situazione critica, è segno di poca considerazione. L’ufficio di Via Ponte Romano garantiva un servizio fondamentale per una città di oltre ventimila abitanti. La decisione ha suscitato le lamentele dei residenti, soprattutto degli utenti più anziani e degli invalidi, che denunciano di essere stati dirottati verso l’ufficio postale di Via Ettore Sacchi dove sono costretti a stare in piedi, in fila sul marciapiede o sotto un portico per lungo tempo in attesa del loro turno”.
“Occorre sottolineare che l’ufficio di Via Ponte Romano era un punto di riferimento, non solo per i numerosi residenti, ma anche per i turisti poiché è situato vicino alle banchine portuali e lungo la strada che dal centro città conduce verso le località di Alghero e di Stintino. L’ufficio Postale di Via Ponte Romano è situato vicino agli Uffici Comunali, a quelli della Soprintendenza, del Parco Nazionale dell’Asinara, della Stazione Marittima, del Museo Archeologico Nazionale “Antiquarium Tirritano”, dell’Area Archeologica di Turris Libisonis, e nei pressi degli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna e di quelli della Sanità Marittima ed Area di Porto Torres. Si tratta quindi di un punto nodale da dove transitano migliaia di persone in particolare nella stagione turistica. Ci chiediamo se prima di assumere tale decisione sia stata valutata e presa in considerazione tale situazione logistica, oppure se siano state analizzate altre ipotesi come per esempio l’apertura a giorni alterni tra l’Uffici Postale Asinara Cala d’Oliva e quello di Via Ponte Romano”.
“Pur comprendendo la logica dei numeri che guidano i progetti di privatizzazione, si vuole ricordare l’importante ruolo anche sociale che assolve un servizio come quello tradizionalmente offerto dalle Poste Italiane, che tra l’altro non è esente dal ricevere contributi dallo Stato. Quando contribuisce lo Stato significa che a pagare le spese sono tutti i cittadini italiani compresi quelli di Porto Torres. Si chiede pertanto un autorevole intervento del Sindaco di Porto Torres tendente a ripristinare il servizio in una zona che fra l’altro è provvista di un ampio parcheggio pubblico, soprattutto considerando della difficoltà a reperire un luogo dove sostare in Via E. Sacchi, che fra l’altro è una strada ad alta densità di traffico”.