ALGHERO – Il periodo pandemico ha messo in ginocchio molte attività. Colpendo maggiormente i territori più deboli come il Nord-Ovest della Sardegna. Ma, com’era prevedibile, non tutto è andato a rotoli. Coloro che da sempre investono sulla qualità sono riusciti a superare il periodo senza troppi cicatrici. Certo. non è stato facile, ma il ritorno della maggior parte della gente alle produzioni locali ha fatto mantenere e perfino aumentato il giro d’affari di attività storiche del territorio, e perfino di più recenti, che hanno investito, come detto, nella qualità e pure in innovazione
Il Panificio Cherchi è una di queste. Colonna del pane della Nurra è oramai da tempo un punto di riferimento di questo territorio per uno dei prodotti base delle tavole delle italiani. Antonio Masia continua il lavoro del suocero Cherchi che già da dal 1977 aprì il panificio che comunque ha radici ancora più lontane nel tempo. Nonostante questo l’esercizio ubicato ad Olmedo ha sempre creduto e investito nell’innovazione senza dimenticare la tradizione che è alla base delle sue produzioni. Un mix perfetto che, ad esempio, ha condotto anche alla partecipazione come protagonisti del mercatino virtuale e prossimamente reale Menjalguer.
Su questo nuovo progetto e su tanto altro abbiamo intervistato Antonio Masia nel suo forno, ancora caldo, dopo aver sfornato i vari tipi di pane, spesso rifacendosi alle tipicità del centro catalano e in collaborazione, oramai da tempo, col Parco di Porto Conte e in particolare con le borgate.
Nella foto e video Panificio Cherchi e Antonio Masia
S.I.