ALGHERO – Nuova levata di scudi da parte delle opposizioni riguardo le questioni legate al Parco di Porto Conte. Il coordinamento cittadino di Sardenya i Llibertat chiede al sindaco di Alghero Mario Conoci, al Consiglio comunale ed ai capigruppo consiliari di fermare ogni tipo di variante o cambio di destinazione d’uso all´interno del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, Questa indicazione dovrà essere rispettata in attesa dell´approvazione degli strumenti urbanistici a partire dal “Piano del Parco”. Segue il documento integrale di Sardenya i Llibertat.
“Apprendiamo dalla stampa locale di un’ulteriore richiesta di cambio di destinazione d’uso di un bene immobile. La cosa potrebbe rientrare nella normale pratica amministrativa se non fosse che la città di Alghero è dotata di un P.R.G. (Piano Regolatore Generale) risalente al decennio 1974-1984 e perciò superato dalla realtà nel frattempo profondamente mutata. Una città priva di servizi essenziali le cui aree sono state utilizzate con altre finalità, una viabilità caotica dove i parcheggi sono un miraggio, scuole prive di strutture fondamentali quali palestre, auditorium e spazi all’aperto, strutture per l’infanzia decisamente insufficienti e mal distribuite sul territorio, il verde urbano con le percentuali più basse dell’intera Regione, Una città che naviga a vista e spesso si imbatte in scogli pericolosi – quello di Punta Giglio ne rappresenta l’esempio più grave – ma, considerata la situazione che stiamo rappresentando, potrebbe non essere l’ultimo. Questa volta si tratta del caseggiato della ex Diramazione carceraria di Porticciolo per la quale gli amministratori dell’Ente Parco chiedono un cambio di destinazione d’uso in struttura turistico-ricettiva, tipologia casa per ferie. Non sarà sfuggito agli osservatori più attenti che in questa occasione il procedimento amministrativo ha preso un percorso diverso rispetto a quello per la realizzazione di una struttura ricettivo-ristorativa in prossimità della falesia di Punta Giglio in piena area Parco. La struttura tecnico-amministrativa comunale ha richiesto infatti un pronunciamento del Consiglio comunale sul cambio di destinazione d’uso, scelta opportuna che però si discosta radicalmente da quella adottata per la ben nota ex casermetta. Condividiamo le ragioni e le preoccupazioni esposte da Mimmo Pirisi, consigliere del Partito Democratico, e dei Comitati di Borgata di Maristella e di La SegadaTanca Farrà per voce dei loro rispettivi presidenti Desogos e Zidda che in tal modo contribuiscono a riportare al centro del dibattito cittadino la discussione sul 2 tema fondamentale della mancanza di pianificazione, grave lacuna all’origine di non pochi problemi sia sulla qualità della vita dei cittadini che sulla funzionalità delle attività produttive. Il Piano Urbanistico Comunale (nonostante le varie versioni il suo percorso è fermo da oltre vent’anni), il Piano del Parco (depositato ma mai discusso), il Piano Urbano del Traffico (ben due elaborati ma nessuno approvato), il Piano scuole (indispensabile, soprattutto di questi tempi), il Piano commerciale (la mancanza di un simile piano condiziona fortemente la qualità della vita della popolazione residente, soprattutto dei soggetti più deboli), il Piano di utilizzo del suolo pubblico (la stessa Confcommercio definisce ingestibile la situazione), il Piano di Utilizzo dei Litorali (assistiamo a un proliferare di interventi e concessioni sia sulle spiagge e ora anche sulle scogliere ma anche a mare), il Piano del centro storico (ampiamente disatteso), l’area comunale di Cuguttu-Maria Pia negli anni colpevolmente abbandonata all’usucapione e a scorrerie varie – oggi è adibita impropriamente e senza alcuna cautela quale luogo per deposito di terre da scavo della circonvallazione e punto di accumulo della posidonia – in attesa del “boccone definitivo”, un Piano organico di censimento e utilizzo dei beni comuni. Negli ultimi anni siamo intervenuti ripetutamente su questi temi, purtroppo con scarso successo. Fatte le suddette premesse riteniamo che i tempi siano maturi per avviare una discussione democratica che veda protagoniste tutte le componenti organizzate della città, partiti, sindacati, organizzazioni di categoria del mondo imprenditoriale e delle professioni, comitati di tutte le borgate, scuole e università, associazioni culturali, ambientaliste, di volontariato e singoli cittadini. Oggi il Consiglio comunale non si può più sottrarre al suo ruolo democratico di programmazione e di vigilanza, su questo si dovrebbe misurare discutendo e coinvolgendo tutte le espressioni organizzate cittadine. Bisogna abbandonare la pratica deplorevole dell’amicare a destra e a manca con scelte estemporanee che, in assenza di una visione generale, potrebbero compromettere definitivamente il futuro sviluppo della città e del suo territorio. Pertanto il movimento Sardenya i Lliberat, valutando tutte le opportunità derivanti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) in materia ambientale, sull’efficientamento energetico, sulla digitalizzazione e sulla mobilità, elementi portanti di un’economia effettivamente sostenibile e coerenti ai valori della Costituzione repubblicana, rivolge un appello a tutti i consiglieri comunali e ai partiti che rappresentano, al sindaco e ai membri della giunta, ai movimenti politici cittadini, ai sindacati dei lavoratori, ai Comitati di borgata, alle associazioni di categoria, al mondo dell’associazionismo, al mondo della scuola e all’università, alle varie consulte costituite in città (giovanile, delle 3 associazioni culturali etc..) e a tutti i cittadini affinché, anche in forma di mozione, – si facciano promotori in tempi brevi di una discussione democratica partecipata sugli strumenti urbanistici depositati ma non approvati quali il Piano Urbanistico comunale, il Piano di Utilizzo dei Litorali e il Piano del Parco, il Piano Urbano del Traffico; – si propongano di discutere e individuare soluzioni sulla revisione di Piani specifici di settore, oggi superati, quali il Piano commerciale, il Piano di utilizzo del suolo pubblico, il Piano scuole; – vigilino sul rispetto e applicazione effettiva del Piano del centro storico, del Piano dell’assetto idrogeologico e del Piano di Bonifica; – si discuta e approvi un Piano organico di censimento e utilizzo dei beni comuni ricadenti sul territorio di Alghero al fine di evitare scelte occasionali prive di visione generale e a solo vantaggio di singoli soggetti privati o l’abbandono all’abusivismo e all’usucapione da parte di terzi. – in attesa dell’adozione del P.U.C., del Piano del Parco e del P.U.L. venga deliberata una moratoria sui di cambi di destinazione d’uso di immobili in tutta l’area del Parco di Porto Conte, sui beni di proprietà pubblica e di nuove concessioni, ampliamenti o modifiche strutturali sui litorali sabbiosi e rocciosi”
Sardenya i Llibertat Salvatore Scala Carlo Sechi Luigi Addis Sergio Floris