ALGHERO – “Si è svolta ieri l’assemblea del Parco con all’o.d.g. diverse delibere, tra le quali l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche e il bilancio di previsione, cioè i due strumenti principali della programmazione operativa dell’ente per il triennio futuro”. Così i consiglieri comunali dell’Ncd Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris rigaurdo la seduta di ieri dell’assemblea del Parco che, nonostante avesse dei punti fondamentali, è stata snobbata dai consiglieri, a partire da quelli di maggioranza.
“Da sottolineare innanzitutto l’assenza massiccia della maggioranza (solo 9 all’appello); per cui l’assemblea si è potuta svolgere solo perché “in seconda convocazione”. Tale assenza denota poca attenzione verso un ente, quello del Parco di Porto Conte, che noi paragoniamo ad una Ferrari, con un buon motore, che sono i dipendenti , la struttura e la buona volontà del Presidente; ma che non riesce a partire perché non ha “benzina” sufficiente. La mancanza di “carburante”, oltre al cospicuo disimpegno della Regione (100 mila euro in meno annui), si palesa nel l’assenza da parte dell’amministrazione Bruno, di una vera e propria strategia su quale futuro debba avere il Parco”.
“Nel bilancio e nel piano triennale non c’è traccia di un’idea “regalataci” dalla maggioranza; ciò che è stato prodotto è tutta opera del “motore”, al quale va il nostro plauso per l’impegno, che ovviamente fa i conti con il “poco e niente”. Il Parco non può essere solo un luogo da contemplare, deve essere uno strumento che crei anche delle economie perché si possa nel tempo autofinanziare, e diventare attrattivo per cittadini, turisti (pensiamo per esempio tra i tanti, al turismo sportivo) e perché no, anche investitori privati”.
“Per fare questo è necessario discutere immediatamente del Piano del Parco, ma un segnale lo si poteva già dare con il bilancio pluriennale, magari ragionando sulla ridistribuzione degli introiti delle Grotte di Nettuno e osando qualche progettualità anche senza avere necessariamente la copertura finanziaria nel piano triennale delle opere pubbliche, impegnandosi poi a reperire i fondi nel pubblico o nel mercato libero. Insomma, l’ennesima occasione persa da questa amministrazione per dimostrare quell’incisività che la città si aspetta ormai a quasi 2 anni dal suo insediamento”.
Inoltre sulla ratifica di ieri pare essere nata un nuovo caso politico tutto interno alla maggioranza di centrosinistra riguardante la durata del contratto per il neo direttore. Il presidente Farris, com’è normale ha proposto un minimo di tre anni, ma sembra che la compagine maggioritaria abbia indicato al massimo un anno. Non è ancora chiaro quanto sarà deciso. Certamente, anche questo, denota quanto sia allo sbando oggi la città e i suoi organismi amministrativi di riferimento.
Nella foto Emiliano Piras
S.I.