ALGHERO – L’aver appreso delle varie voci di spesa delle Fondazione Meta per le manifestazioni di fine anno e anche la lettera di protesta di alcune associazioni e operatori culturali non sono passate inosservate. Anche dentro la maggioranza pare abbiano dato vita ad alcune fibrillazioni. In particolare all’area del Partito Democratico che, oramai, appoggia, anzi, è parte integrante delle forze che sostengono il sindaco. Del resto è stato lo stesso capogruppo, Mimmo Pirisi, a non nascondere la propria disapprovazione con qualche commento sui social e anche a margine delle assisi istituzionali. Ma, come detto, non solo lui.
A quanto pare sarebbe stata richiesta più collegialità nelle scelte. Ma è qui il nocciolo della questione: finchè non si definirà in maniera ufficiale e cristallina la posizione del Pd, compresa quella del segretaria, è chiaro che Primo Cittadino e più in generale la maggioranza difficilmente possono accogliere istanze che possono sembrare ancora giungere dall’esterno e non da forze organiche a chi governa dal 2014. Oramai, poi, c’è anche da considerare che si è entrati nell’ultima parte del mandato, dunque il tempo stringe e soprattutto i risultati attesi stentano ad arrivare.
Per questo, a quanto pare, sia porzioni dei dem che anche del centrosinistra in generale, anelano ad una maggiore chiarezza che possa anche servire proprio per evitare polemiche ed errori (giudicati) marchiani nella gestione di una partecipata fondamentale e determinante per l’economia cittadina (almeno cosi dovrebbe essere) in relazione, soprattutto, all’industria turistica. Non basta, in sintesi, cambiare qualche pedina (con l’ingresso di Confcommercio e l’eventuale, come si vocifera, presidenza della Meta a Massimo Cadeddu), ci vorrebbe un apporto differente, più diretto e legato pur ai benefici che dovrebbero derivare dalla Giunta Regionale con cui Alghero è, evidentemente, sempre più in credito.
Nella foto una riunione di qualche mese fa nella sede del Pd alla presenza del sindaco e del senatore Lai
S.I.