E’ ora di dire basta. È inaccettabile che la Regione consenta all’azienda mista di dotare di personale i nostri ospedali solo dove conviene loro, senza tener conto delle vere esigenze. Riteniamo infatti che le assenze di pediatri e di cardiologi nell’ospedale algherese possano essere colmate nel patto fra aziende. Cioè l’università potrebbe mettere a disposizione dell’ospedale algherese i pediatri e i cardiologi che servono per garantire il servizio, senza appesantire ulteriormente Sassari, con tutti i disagi per pazienti e personale. Avere più pediatri metterebbe in moto un circuito virtuoso, posto che con la chiusura del reparto h24 è impossibile anche garantire i servizi a valle del punto nascita, anch’esso chiuso ufficialmente per ristrutturazione, ma chissà se davvero mai riaprirà. Ad Alghero non si può più neanche nascere, non si possono fare interventi sui bambini che hanno necessità di cure adeguate alla loro età. Invece, si è pensato di mettere il cappello, da parte dell’azienda mista universitaria, nel primariato di anestesia, che ben poteva reggersi con la direzione di un medico ospedaliero, una anestesista, dirigente medico, già presente, già nominata, preparata e competente. Logiche incomprensibili e poco razionali. Già, perché ora ad Alghero per i bambini è vietato ammalarsi nei giorni festivi, e anche in quelli feriali dopo le otto di sera. L’ospedale di Alghero non ha più pediatri. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Perché lo stesso vale anche per i malati di cuore, di tutte le età. Da tempo anche i cardiologi non sono più in numero sufficiente. Quelli andati in pensione o trasferiti non vengono sostituti, nonostante dalla Regione avessero assicurato rinforzi dopo i concorsi, già dallo scorso luglio. Dal 17 luglio è impossibile garantire la turnazione h24 in cardiologia e ogni forma di prestazione esterna. Una disposizione di servizio della Azienda Sanitaria Locale di Sassari dice che devono occuparsene gli anestesisti. Dovrebbero essere loro a stabilire la possibile evoluzione della malattia cardiaca e fare il trasporto assistito del paziente a Sassari. Logiche aberranti, prive di programmazione e di attenzione al paziente. Le liste d’attesa crescono così in modo esponenziale, nonostante lo spirito di abnegazione dei medici e degli operatori. E’ il momento di affrontare con serietà la situazione. Dall’Università si attendevano medici per far funzionare meglio gli ospedali, non specializzandi da formare, e posto che non possono turnare da soli, da affidare – come sempre – ai medici ospedalieri. Il Sindaco, ora presidente della conferenza socio-sanitaria, se c’è, batta un colpo”.
Mario Bruno, lista civica Per Alghero