Perché Meta appalta ai cagliaritani?

ALGHERO – La Meta continua a far discutere. Passano gli anni, le stagioni, le amministrazioni e la Fondazione è sempre al centro del dibattito politico. Ognuno ha la sua visione, quando l’idea alla base della sua creazione era piuttosto chiara: dar vita ad un organismo che potesse andare oltre il “patto di stabilità” e soprattutto rendesse operative le linee guida dell’assessorato al Turismo in materia di promozione, sostegno e programmazione degli eventi e gestione del sistema museale. Ma negli anni la “mission” in seno alla guida dei governi cittadini pare essersi persa, “basta vedere quanto negli ultimi tempi il suo logo appaia anche nelle sagre di quartiere, feste scolastiche e altro”, così ha commentato un consigliere d’opposizione a margine dell’ultima seduta consigliare.

E’, intanto, di ieri la notizia, nonostante siano emersi diversi pareri contrari, tra cui quello del candidato a sindaco del Pd Enrico Daga [Leggi], della pubblicazione del bando per la figura del direttore. Un passaggio criticato vista la condizione (con nomine “in-house”) in cui si trova l’organismo per cui urge prima una riorganizzazione generale e poi, più avanti, probabilmente, la nomina di un direttore. Ma tant’è, l’amministrazione Bruno e in particolare l’assessore Gabriella Esposito ha voluto dare impluso a tale indicazione. Sull’argomento, intanto, c’è da registrare anche il commento dell’ex-consigliere comunale e organizzatore di eventi, cronista politico e sportivo, Valdo Di Nolfo che si sofferma su un aspetto in particolare: l’erogazione dei denari a favore di realtà non locali.

“La strategia del trio Marco Tedde, Mario Conoci e Andrea Delogu era da Alghero a Cagliari. I grandi eventi, soprattutto i concerti (c’è da evidenziare che all’epoca i cartelloni prevedevano nomi come James Brown, Jovanotti, Sud Sound System, Laura Pausini, Pat Metheny, Claudio Baglioni, Subsonica, Pino Daniele, Max Gazzè, Francesco De Gregori, Shaggy e tanti altri big internazionali dentro soprattutto “Festivalguer” ndr) venivano sempre organizzati da associazioni cagliaritane e spesso con l’esclusiva, quindi pagando cifre importanti”, e poi continua Di Nolfo “la strategia di Stefano Lubrano, Romina Caula e Tore Mulas era da Alghero per Alghero”.

Questo perchè, continua l’esponente di sinistra, “convinti che il Cda della Fondazione Meta avesse le competenze per gestire da se i grandi eventi senza dover appaltare l’organizzazione a terzi e trattando direttamente con i management, risparmiando così una grossa cifra e creando economie”. Ma l’esponente evidenzia che “tale scelta che è stata inizialmente confermata dall’amministrazione Bruno, poi senza alcuna ragione plausibile la stessa giunta cambia idea e sceglie per la scorsa Pasquetta di appaltare a terzi, un’associazione cagliaritana (Expop Teatro ndr), l’organizzazione del concerto ormai caratteristico del lunedì dell’Angelo nella Riviera del Corallo”.

“Ovviamente viene da chiedersi il perché di questo cambio di rotta che sa tanto di ritorno al passato. Per quale motivo appaltare a terzi attività che la Fondazione può far da se, per le quali ha competenze importanti, formate col tempo e con soldi pubblici. Dove sono le caratteristiche di risparmio delle finanze pubbliche e della trasparenza delle scelte“. Sullo stesso tema c’è stata un interrogazione di Pais [Leggi] a cui è seguito il dibattito in aula con la risposta dell’Esposito [Leggi]. Sicuramente se ci fosse stata un’evidenza pubblica avrebbero partecipato anche associazioni e organizzatori algheresi che non hanno bisogno di realtà proveniente da “fuori le mura” per chiamare, ad esempio, la Bandabardò.

Nella foto Valdo di Nolfo

S.I.