ALGHERO – Deriva politica e amministrativa, ovviamente, vanno a braccetto. Ultima questione esplosa in seno alla guida del centrosinistra di Bruno è il personale della Fondazione Meta. Diverse idee in campo, anche opposte. E su questo non c’è niente di male. Se non che si sta parlando di persone, madre e padri di famiglia e soprattutto di dipendenti, in totale una quindicina che, dopo svariati anni di servizio, conoscono come bene il proprio lavoro.
Per questi motivi l’idea migliore, è evidente, sarebbe la stabilizzazione a fronte della realizzazione di un nuovo concorso che ha già visto, come noto, nascere una marea di problemi e ricorsi. Ma, come detto, la maggioranza su questo è divisa. Pare che a guidare il fronte di chi non vorrebbe la stabilizzazione ci siano alcuni assessori, si mormora di Selva, e anche dei consiglieri più a sinistra, Piccone e Carta in testa, mentre gli altri sarebbero più favorevoli al mantenimento delle attuali maestranze. Oggi c’è riunione del Cda, alla presenza anche del sindaco, proprio per comunicare la scelta dell’amministrazione.
Ancora una volta, tutto è fermo all’ordinario e alla definizione di questioni legate al persone e presunte risposte. Mentre quello che attende la città, soprattutto da una realtà come la Meta la quale ha in dote un enorme patrimonio finanzio e anche naturalistico (le Grotte di Nettuno) è bene altro. Nello specifico anche della gestione proprio del sito di Capo Caccia che potrebbe garantire ancora introiti se gestito meglio e soprattutto se affiancato dalla Grotte Verde su cui, come per tutte le cose importanti, è calato il silenzio.
Nella foto la storica sede dell’Aast poi Meta e oggi quartier generale di Bruno e suo staff
S.I.