ALGHERO – “Ci si è posti la domanda: dove è finita la marineria algherese? E non è una domanda retorica. La storia culturale umana di una tradizione che poco a poco si sta spegnendo per il cambio generazionale che non passa più tra padre e figlio, questo ci fa pensare a tante tradizioni culturali che con gli anni si stanno piano, piano perdendo, lo sviluppo dei mestieri e la lingua parlata hanno sempre un legame stretto con i luoghi in cui le cose avvengono e si vivono quotidianamente. Nel cuore della città storica di Alghero, tra i vicoli della città antica e dentro la cinta muraria storica, si è andato evolvendo per secoli, il particolare rapporto culturale ed economico tra gli algheresi ed il mare, ma soprattutto le tradizioni della pesca che ancora ad oggi cerca di rimanere viva con la possibilità di tramandarla. Una tecnica di pesca di tradizione è quella con la fiocina e la lampara, oggi praticata da poche imbarcazioni. A questo riguardo non si comprendono le restrizioni contenute nel disciplinare dell’Area Marina Protetta. In particolare si fa riferimento alla pesca del Barracuda. Addetta dei pescatori,tra le specie dei pesci per la pesca in questione quella del Barracuda è un predatore molto vorace che viaggia in branco, e la sua forte presenza nelle nostre coste va ridotta per non alterare l’equilibrio della fauna marina. A tale proposito la commissione ambiente verrà convocata per mettere a confronto gli interessati al problema alla ricerca di una soluzioni.
Il presidente della commissione consiliare Ambiente
Christian Mulas