Pescatori in AMP, “No alle nasse, ma fateci lavorare”. Il Parco: “Progetti in corso”

ALGHERO – “Ascoltare le varie istanze è sempre giusto ed evita nuovi problemi”. Cosi il Sindaco Conoci che ieri pomeriggio, insieme al presidente della commissione Ambiente Mulas e al consigliere comunale Ansini, ha incontrato i pescatori algheresi che chiedono, sempre più a gran voce, la possibilità di poter operare nuovamente nelle acque di Porto Conte. Ma, chiariscono in maniera netta e decisa: “solo usando attrezzi artigianali e tradizionali e non usando le nasse”.

Questo delle nasse, in effetti, è un dei temi derimenti rispetto a quanto accaduto nelle golfo protetto dell’Area Marina Protetta. Infatti alcuni, negli scorsi tempi, hanno fatto razzie lasciando, a quanto pare, numerose nasse e per intere settimane. Cosa del tutto vietata. Per questo, è anche palese, l’AMP è dovuta intervenire cercando di arginare questa pesca selvaggia. “A farne le spese, però sono stati anche coloro che pescavano con barchini e con arnesi che nulla hanno a che fare con questa distruzione dei fondali che, nonostante i divieti, vedono ancora oggi tante barche pescare calamari e quant’altro”.

Gli operatori chiedono anche di poter ormeggiare le loro piccole barche a Porto Conte e Tramariglio “perchè arrivare da Alghero è pericoloso ed estremamente costoso”. Non solo. E’ evidente che se da marzo si può di nuovo pescare, sarebbe opportuno che questa pesca in AMP venga autorizzata solo agli operatori locali vietandola totalmente a residenti e turisti che lo fanno solo per sport, hobby e non per portare avanti un’attività e campare la propria famiglia.

D’altra parte l’Azienda speciale Parco di Porto Conte, a cui fa capo l’AMP, per bocca del suo presidente Tiloca ricorda che “ormai più di un anno stiamo collaborando proficuamente e attivamente con i pescatori della nostra area protetta nell’attuazione di un programma di collaborazione che prevede il pieno coinvolgimento dei pescatori: in attività di monitoraggio ambientale in collaborazione con l’Università di Sassari, nel progetto sperimentale di ripopolamento del riccio di mare, in attività di formazione per migliorare la loro professionalità ed in attività di educazione ambientale con le scuole, nell’organizzazione di importanti eventi di promozione e vendita del pescato del golfo di Alghero (come la festa del turista e del pescato svoltasi ad agosto a Fertilia e l’evento “non solo riccio” tenutosi ad ottobre nel quartiere “la pietraia”).

“Con l’attuazione di questo programma di collaborazione tra l’AMP e i pescatori algheresi stiamo dimostrando che quando le esigenze della tutela ambientale delle specie ittiche del nostro mare impongono anche di interrompere per alcuni mesi all’anno l’attività di pesca, è possibile assicurare ai pescatori un reddito complementare che deriva proprio dal loro pieno coinvolgimento in attività alternative senza fare alcuna assistenza, ma potendo contare sulla loro professionalità”. Resta il fatto che, come emerso ieri dalle parole del Sindaco Conoci, è necessario vedersi al più presto per affinare quanto avanzato dai pescatori e arginare criticità ed eventuali azioni sconsiderate. A breve dovrebbe essere convocata la prossima riunione.