SASSARI – “Dal primo novembre le nuove disposizioni in termini di gestione faunistico-venatoria del cinghiale verranno applicate dai Veterinari del Servizio di sanità animale della Asl di Sassari ai cacciatori impegnati nella caccia al cinghiale nelle terre del Nord ovest Sardegna. Un alleggerimento dei controlli, legati al riconoscimento di Regione libera dalla Psa rilasciato negli scorsi
giorni dalla Commissione europea, che renderà l’attività venatoria meno legata ad adempimento del passato necessari per il controllo del virus”, dichiara il Dg della Asl n. 1 Flavio Sensi, intervenendo in merito alle novità legate al riconoscimento rilasciato alla Sardegna dalla Commissione Europea che negli scorsi giorni ha abrogato le ultime misure restrittive ancora in vigore nell’Isola a causa della Peste suina africana.
Nei prossimi giorni la Asl di Sassari diramerà le indicazioni operative ai cacciatori e alle associazioni venatorie. “L’eradicazione della Peste suina africana nella nostra Regione e’ un grande risultato ottenuto grazie anche al contributo fondamentale del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria della Asl di Sassari e in particolare del Servizio di Sanita’ animale della Asl n. 1, al quale e’
stato assegnato il ruolo di coordinamento regionale dei servizi veterinari nell’ambito dell’Unità di progetto. Un importante risultato che ora, uniti, dobbiamo cercare di difendere e mantenere”.
“Il progetto regionale di eradicazione della malattia, che con la Legge Regionale 34/2014 ha visto la nascita dell’Unità di Progetto, e’ stato avviato in una fase iniziale in cui la fiducia nella possibilità di eradicare la malattia era scarsa, ma che col passare del tempo ha visto il coinvolgimento di un team di professionisti altamente qualificati, riuniti nell’Unità di Progetto, che hanno operato con passione e dedizione, sia nella fase di ideazione e coordinamento che in quella operativa sul campo. Un grande lavoro che, nel tempo, ha potuto contare sulla collaborazione dei Servizi veterinari dell’Isola, degli allevatori, delle associazioni di categoria, dei cacciatori, dei sindaci e delle comunità locali, dell’Izs della Sardegna, del Corpo forestale regionale, dell’Agenzia Forestas e Laore, delle forze dell’ordine”, ha aggiunto il Dg Sensi.
“Attraverso l’attività di coordinamento l’Asl di Sassari ha avuto il compito regionale di gestire l’attività venatoria al cinghiale, punto di riferimento e consulenza sia dei cacciatori che dei veterinari, inoltre i professionisti dell’Azienda hanno avuto un importante ruolo nel supporto all’unità di progetto nella gestione degli Audit effettuati dagli Uffici della Commissione Europea”, aggiunge Franco Sgarangella, direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria del Nord Sardegna
e coordinatore regionale dei servizi veterinari per la Psa.
“Il successo ottenuto nell’eradicazione della peste suina africana si inserisce in un contesto più ampio di eccellenza raggiunto dai professionisti della Asl di Sassari che ha visto anche il conseguimento di altri straordinari risultati, quali l’eradicazione di altre malattie,
alcune trasmissibili all’uomo, quali la brucellosi, la leucosi e la tubercolosi, portando la provincia di Sassari ad essere dichiarata indenne da queste patologie”, ha aggiunto il Direttore generale della
Asl n. 1. “Un percorso aziendale avviato da questa Direzione da sempre attenta alla prevenzione primaria in particolare nella lotta alle malattie infettive trasmissibili agli animali e all’uomo che sono il “core” del Dipartimento di Prevenzione. In particolare, l’Azienda ha sempre investito particolari risorse e impegno nel seguire un approccio multidisciplinare verso le malattie infettive su Uomo-Ambiente-Animali secondo il principio One Health (Unica Salute) che vede il Dipartimento
di Prevenzione, sia di Sanità Pubblica Veterinaria che di Salute Pubblica Umana, operare insieme per garantire un’efficace Sistema di Sorveglianza del Food safety e la Food Security, sia a tutela del
benessere della popolazione che delle filiere produttive e del patrimonio zootecnico che rivestono un ruolo trainante dell’economia isolana”.