ALGHERO – Ancora attacchi ingiustificati ed infondati alle iniziative del Parco. La pista ciclabile di cui si chiede la modifica progettuale è stata già realizzata nel rispetto delle norme in materia dopo essere stata regolarmente autorizzata in conferenza di servizi in ossequio a tutte le prescrizioni dettate tra gli altri dall’Assessorato regionale competente per rete ciclabile regionale e in stretto raccordo con l’Amministrazione comunale.
La pista ciclabile che si sta ultimando lungo la via Emilia, realizzata dal Parco di Porto Conte con un finanziamento erogato dalla Rete metropolitana va finalmente a colmare una lacuna storica. Ossia mette finalmente in collegamento il tratto finale della pista ciclabile di via Lido-Viale Primo Maggio con il tratto di Viale Burruni e le piste ciclabili che corrono lungo ed all’interno del compendio del Calich.
Una interconnessione attesa da decenni, che consentirà tra l’altro ai cittadini ciclisti di raggiungere con comodità l’area sportiva di Maria Pia. Non solo, grazie all’intervento del Parco si restituisce dignità ad una strada che fino a ieri era un budello sterrato privo di sicurezza.
L’opera è stata possibile grazie anche ad un accordo con il Comune di Alghero che ha sancito la condivisione del tracciato certamente più sicuro rispetto alla trafficatissima via Liguria in cui non erano presenti neanche gli spazi utili.
A differenza di quanto affermato da chi continua a criticare il Parco per partito preso, le intersezioni a raso presenti sono ben segnalate con segnaletica orizzontale e verticale a norma del codice della strada. Sugli attraversamenti di Viale Burruni e Viale Primo Maggio sono presenti addirittura fanali brandeggianti ad indicare il passaggio dei ciclisti, operativi giorno e notte e dotati di pannelli fotovoltaici. Le intersezioni interne a Maria Pia sono tra l’altro a basso indice di pericolosità perché scarsamente trafficate e a limite di velocità ridotto. “Spiace rilevare ancora una volta – commenta il consigliere del direttivo del Parco di Porto Conte Adriano Grossi – delegato dal Consiglio direttivo per le opere pubbliche in corso di attuazione – come si continui ad accanirsi sulle iniziative promosse dal Parco ponendo e insinuando dubbi sulla legittimità e correttezza dell’intervento (e sulla professionalità della struttura del Parco e dei tecnici incaricati) peraltro autorizzato dagli Enti preposti.
Basta approfondire il progetto e quanto già attuato per rendersi conto che le critiche sono prive di fondamento. E invece ci si accanisce su un’opera moderna di cui si vorrebbe modificare l’impostazione quando la stessa è in fase di ultimazione.”
“L’intervento – prosegue Grossi – oltre che la pista ciclabile di via Emilia ha permesso di realizzare anche un parcheggio su Viale Burruni a supporto dell’accessibilità alle aree e dei sentieri naturalistici realizzati lungo le sponde del Calich e di completare un nuovo sentiero naturale che mette in collegamento Viale Burruni con la litoranea per Fertilia.”