ALGHERO – Not in my backyard. Non nel mio giardino, si dice in inglese. Un detto che potrebbe calzare a pennello rispetto alla questione degli immigranti che, per direttive regionali in accordo con Prefetture e Comuni di riferimento, devono trovare ospitalità in strutture private che hanno dato disponibilità. Del resto, come solo pochi giorno fa è stato calcolato, in tempi di magra come questi, per un hotel che fa questa scelta ci sarebbe un introito notevole. Ma allora l’interesse per i migranti è legato al giro d’affari che producono o ad un vera volontà di accoglienza e possibilità di garantire ad essi un futuro migliore? Ai posteri l’ardua sentenza. Per adesso, ad Alghero, si è sollevato un muro di pareri contrari alla possibilità che, dopo il centro del Vel Marì (casa vacanze sul mare all’ingresso di Fertilia), altri stranieri provenienti dall’Africa possano trovare sistemazione alla Pivarada.
Il presidente del Comitato di Quartiere, Antonio Gianorso, a nome degli abitanti, ha inviato un lettera al Sindaco Mario Bruno e al Prefetto Salvatore Serra. Il Consiglio Direttivo del Comitato del Quartiere Pivarada, “a fronte delle segnalazioni pervenute da parte degli abitanti del popoloso quartiere, circolanti con sempre più insistenza e riportate anche da organi di stampa, attinenti ipotesi dell’utilizzo di una struttura alberghiera del quartiere quale centro di accoglienza migranti, ha emesso una nota, di cui si allega copia, indirizzata al Sindaco di Alghero e, per conoscenza, al Prefetto Vicario di Sassari”.
“Con questa nota si vogliono far presenti le preoccupazioni degli abitanti, per quanto riguarda gli aspetti sia di sicurezza che sanitari. Non siamo contrari all’accoglienza ma riteniamo che tali centri debbano avere una finalità che non sia solamente il mero stazionamento in attesa di una futura destinazione, e comunque vanno fortemente tutelate le realtà che ospitano tali centri, con particolare certezza di riguardo verso le fasce più deboli dei residenti”. Al netto di ogni tipo di speculazione, fa molto riflettere che un posto turistico invece di vedere i propri alberghi lavorare a pieno regime coi turisti, debba rivolgersi al mercato dell’accoglienza per salvare la sua stagione. Il segno dei tempi.
Nella foto una protesta degli immigrati a Vel Marì ad Alghero
S.I.
LA LETTERA DEL COMITATO DI QUARTIERE INVIATO A SINDACO E PREFETTO:
Ipotesi Migranti