ALGHERO – Mentre da una parte i lavori della rete del gas, progetto del Centrodestra sardo e algherese, si stanno avviando verso la loro ultimazione, con anche l’arrivo e il posizionamento dei primi depositi del Gnl della Higas, una delle società che sta realizzando uno dei tre hub energetici nell’area portuale, dall’altra, come da post sui social e interviste su Videolina, appaiono pareri contrari sul progetto da parte dell’assessore all’Urbanistica dell’Amministrazione Conoci, Emiliano Piras, e del capogruppo, candidato a sindaco, dei 5 Stelle, Roberto Ferrara. Entrambi reputano vetusto l’intervento rispetto alla necessità di investire e ampliare la diffusione delle energie rinnovabili. Tutto questo, però, come detto, con il progetto del gas che è oramai arrivato quasi al capolinea e con anche delle fibrillazioni politiche nate da queste esternazioni su cui fa luce, sempre tramite social, Giovanni Irranca, algherese, che da anni opera nel settore energetico.
“Lavoro nel settore energetico dall’inizio della liberalizzazione o poco dopo e mi sono sempre occupato di forniture anche di metano, ma non in Sardegna. Di gasolio sentiamo parlare solo qui, le bombole di gas propano costano così tanto che sarebbe impensabile usarle per il riscaldamento, cosa che nel resto d’Italia si fa quotidianamente. Ovvio che dopo tutte le promesse che ci hanno fatto in passato, oggi si fa difficoltà a crederci, ma posso assicurarvi che il metano è una risorsa che concede alle aziende di essere competitive e di risparmiare davvero”.
“Rispetto al propano possiamo dire che il metano costa un quarto. Gli investimenti fatti da Italgas, da Higas e da SNAM sono importanti, questa volta si va al di là delle promesse, perché la messa in rete a cui stiamo assistendo, non può finire in una bolla d’acqua e per poter recuperare gli stessi investimenti, è necessario attivare le forniture prima possibile. La Sardegna partirà a metano, il primo polo sarà Oristano, per poi aprire Porto Torres e Cagliari. In tutto il Mediterraneo potranno circolare solo navi che useranno come combustibile GNL anche per rispettare l’ambiente e ridurre al minimo le emissioni, sia nell’aria, che nei mari. La dorsale sarda è necessaria per diversi fattori, il primo e il più importante è che quando verrà realizzata, avremo la certezza che il prezzo entrerà in regime di perequazione, cioè pagheremo il metano come tutto il resto d’Italia”.
“Ora, se avete informazioni più precise, vi prego di rispondere dimostrando che siete informati, in quanto se conosco la materia è perché ci sto lavorando dal 2004 e proprio ieri ero in riunione nella sede di Italgas. In questi giorni ne ho sentite davvero tante e non mi spiego perché si parli spesso senza sapere. Condividere poi informazioni inesatte crea inevitabilmente tanti dubbi a tutti”.
Nella foto alcuni lavori per la rete del metano in Sardegna
S.I.