ALGHERO – Il Partito Democratico ha gli occhi puntati addosso. Da Alghero fino a Roma passando per Cagliari è evidente, nel bene o nel male, che le vicissitudini di questa forza politica stanno influenzando presente e futuro delle rispettive comunità rappresentante. Del resto il Pd oramai è forse l’unico partito ancora oggi strutturato ed essendo un grosso contenitore al suo interno accoglie personaggi e anche “correnti” con visioni diverse per non dire spesso perfino opposte.
E queste divergenze il centro catalano le ha rappresentante appieno con anche la “diaspora” in seno ai dem locali che hanno portato all’uscita dal partito del sindaco Bruno e del suo gruppo candidatosi in una lista civica con cui ha vinto le ultime elezioni. Nel frattempo è accaduto di tutto. L’esperienza amministrativa a giudizio di tutti è stata più che negativa se non fallimentare. Ed il Partito Democratico di via Mazzini, guidato in aula da Mimmo Pirisi ed Enrico Daga e in città da Mario Salis, si è assestato nei banchi dell’opposizione non prima di una sorta di corteggiamento da parte del sindaco che però, com’è noto, non è andato a buon fine. A posteriori dicono dal Pd catalano “abbiamo fatto solo bene, visti i disastri politici e amministrativi”. Ma per fare il punto, non solo sulla situazione politica, con possibili scadenze elettorali nei prossimi mesi, ma anche su altre partite che il Pd, attraverso i suoi organismi regionali e nazionali sta gestendo, vedi l’aeroporto, abbiamo intervistato il leader dem Enrico Daga.
Nella foto Enrico Daga
S.I.