ALGHERO – Ieri il consiglio comunale si è riunito. All’ordine del giorno, innumerevoli punti, ma si è discusso e votato un solo documento (variazione al bilancio). Come al solito la cartina di tornasole della città sono le brevi segnalazioni. Spazio importante, ma non vincolante per l’amministrazione, dunque poco più di un esercizio di stile. Sembrano passati secoli da quando l’aula guerreggiava su ordini del giorno, mozioni, interrogazioni. Ed è cosi che tematiche fondamentali per il nostro territorio, come il porto, trovano spazio in via Columbano solo grazie alla segnalazione di qualche consigliere. Lo spunto, però non è certo la visione sull’approdo, il suo sviluppo e soprattutto la spinta verso la Regione affinchè dia gambe al progetto di assegnazione e riqualificazione generale dello scalo, ma ancora una volta le transenne. Si le barriere che ancora impediscono il passaggio delle persone lungo il molo “Lo Frasso”, in totale stato di abbandono, come larga parte del porto, in coincidenza della porzione di pavimentazione dov’è caduta, rischiando seriamente la vita, un’anziana turista. Un fatto di un gravità inaudita che ha visto le istituzioni reagire come oramai è in uso: transennare. Un modus operandi da governo dell’ordinario. Ed è cosi che il consigliere Maurizio Pirisi ha chiesto delucidazioni all’amministrazione.
A rispondere l’assessore Gianni Cherchi il quale ha ricordato che gli uffici regionali hanno dato mandato al Comune di intervenire “solo” il 24 luglio per poi ritornare sul tema, chiedendo un intervento celere, dopo la rovinosa caduta in mare della donna. Per sgombrare subito il campo dagli equivoci rispetto anche alla recente polemica tra il sindaco Bruno e il consigliere regionale Marco Tedde, la responsabilità, come si legge chiaramente dal documento in allegato, è dell’amministrazione comunale algherese. Cherchi, in aula, ha spiegato che si è passati da un progetto per “abbellire” quel tratto di porto all’urgenza di sistemare buche e altre zone pericolanti. “Lavori di ripristino funzionale dei fondali del porto canale. L’intervento di dragaggio richiesto è volto a garantire l’agibilità e la piena operatività della struttura portuale, soggetta ad insabbiarsi periodicamente in quanto realizzata sullo sbocco a mare dello Stagno di Calich”. cosi recita l’allegato A della delibera in oggetto dell’ottobre 2011. Pochi giorni prima della fine della Giunta Tedde. Da quel momento in poi, niente. Buio assoluto. Come per altri progetti, pare che Alghero fino ad oggi sia stata su Marte. Ma, tant’è. Ed è cosi che ancora ci troviamo a discutere di questi famosi 500mila euro destinati dall’allora governo Cappellacci al porto catalano e ancora non utilizzati.
Siamo, come al solito, al paradosso: le casse comunali sono vuote e non riusciamo a spendere i pochi soldi che arrivano. Cherchi ha garantito che, con gli uffici, sta facendo salti mortali per avviare i lavori, ma ovviamente c’è da considerare il parere, vincolante, della Capitaneria. Pare che su quest’opera non ci sia ancora un definitivo via libera trattandosi di un pontile già da tempo a rischio per dei problemi strutturali. A questo punto bisogna puntare la prua verso un’altra rotta: Stintino mette le freccia e punta sulla nautica, Porto Torres, dopo secoli, sta per avviare dei lavori di riqualificazione, ad Alghero ancora siamo fermi al 2011 per cercare di spendere qualche centinaio di migliaia di euro per decorare o sistemare un pontile.
Forse è arrivato il momento di dire basta col consiglio comunale che, invece, dovrebbe votare un ordine del giorno unitario per obbligare la Giunta Pigliaru, dopo un dannoso tracheggiare, ad accelerare l’iter affinchè Alghero abbia al più presto un porto nuovo.
Nella foto le transenne sul molo dov’è caduta l’anziana turista
Stefano Idili
La lettera del Demanio Regionale riguardo i lavori al porto