Porto-kasbah: è ora di dire basta

ALGHERO – “Come Riformatori vogliamo esprimere soddisfazione per i lavori che hanno interessato il porto di Alghero in passato da noi più volte sollecitati. Ci riferiamo alla ripavimentazione nelle diverse aree dello scalo algherese, un lavoro che si è potuto effettuare grazie ai fondi stanziati nel 2011 dall’assessorato ai lavori pubblici in capo ad Angela Nonnis dei Riformatori Sardi. Ne approfittiamo per aggiungere che, visto e considerato che si è fatto 30 sarebbe il caso di fare 31 e ripristinare quindi la segnaletica orizzontale, andata perduta con il nuovo manto, al fine di regolare meglio il transito ed i parcheggi delle vetture in area portuale”. Cosi la segreteria dei Riformatori Sardi su un tema che ritorna ciclicamente non appena arrivano i primi caldi e il porto si trasforma in un “kasbah”. Fatto che avviene solo qui ad Alghero e che dovrebbe vedere in prima linea anche il sindaco far sentire la propria voce in merito come accaduto in passato.

“Parcheggi che risultano essere troppo pochi per i fruitori del porto in quanto molti, soprattutto nel periodo estivo di maggiore afflusso, sono occupati, oltre che dalla “giostra”, anche dalle svariate autorizzazioni rilasciate dall’amministrazione regionale: ci riferiamo ai banchetti informativi che si sarebbero potuti collocare, a nostro avviso, in altre zone. Secondo noi l’amministrazione comunale avrebbe potuto prevedere, al posto dei “fantomatici” nuovi chioschi nella passeggiata Bousquets, di sistemare definitivamente i banchetti informativi per le attività in questione. Riteniamo infatti che gli operatori interessati, quelli che effettuano prevalentemente attività di noleggio, sarebbero stati ben contenti di non esser più sottoposti alla “roulette russa” delle autorizzazioni regionali”.

“Non solo: per meglio regolamentare il traffico all’interno dell’area portuale riteniamo che, per quanto riguarda l’accesso al porto, sarebbe ora che si predisponessero dei varchi con sbarra azionabile attraverso carta magnetica (come in tutti porti d’Italia degni di esser definiti tali), affinché solo chi dispone di regolare permesso possa entrare con i veicoli all’interno dell’area portuale in quanto titolare di posto barca e/o operatore del settore ed evitare così il parcheggio selvaggio nonché il pericolo di eventuali danni o rischi alla sicurezza e alla pubblica incolumità in aree dove vengono svolte attività produttive, sportive (si pensi ai bimbi della scuola vela che transitano con le proprie derive dovendo fare lo slalom tra le auto mal posizionate) e di cantieristica”.

“Dopo questa serie di proposte, considerato che ancora oggi non si riesce a capire quale sia la funzione vera del nostro porto, concludiamo chiedendo al nostro sindaco e agli amministratori e funzionari regionali: il nostro è un porto o una giostra? Nel creare un vero porto turistico nell’infrastruttura che chiamiamo porto non si riscontra l’interesse pubblico, lo si riscontra forse nelle montagne russe? Nella sostanza ci preme capire, considerato che i due progetti di riqualificazione sono stati bocciati, se sia stata presa la decisione su quale sarà il futuro dello scalo algherese. Di recente è stata depositata una interrogazione da parte del nostro gruppo consiliare in regione che attende risposta”.

Nella foto la giostra al porto

S.I.