Porto Torres, Psd’Az: “Prevedere un immediata riapertura di via Ponte Romano”

ALGHERO – “Estate 2020, oramai più di tre anni fa. La scoperta in via Ponte Romano, all’interno di uno scavo delle dimensioni di circa 9 metri per 4. “Le ruspe, spiega la Soprintendenza archeologica per Sassari e Nuoro, hanno sviscerato una muratura realizzata in blocchi calcarei di grandi dimensioni, che probabilmente si riferisce al pavimento di una lussuosa abitazione privata”.
Da allora una arteria viaria fondamentale per il traffico cittadino, da e per il porto commerciale e industriale, è interclusa al passaggio veicolare.
Il Partito Sardo d’Azione denuncia con forza l’inammissibilità dello stato di fatto attuale, più volte denunciato sia con documenti pubblici, sia dai banchi del Consiglio comunale, che vede l’assenza di soluzioni e/o semplici proposte da parte di questa amministrazione comunale da ben tre anni. L’amministrazione comunale ha a suo tempo affermato che “quel tratto di via Ponte Romano sarà certamente pedonalizzato ma cercheremo di ridisegnare l’area andando incontro alle esigenze di residenti e commercianti”. A tal fine furono annunciati finanziamenti da parte della Regione Sardegna e del Mibact che, a partire dal giugno 2021, avrebbero consentito di avviare i lavori nel cantiere, affermando che si sarebbe trattato di una nuova opportunità che avrebbe consentito una complessiva riorganizzazione del sito, tale da poter diventare “un’area pedonale attrezzata per lo svolgimento delle visite guidate”.
Ora, la situazione, passati oltre tre anni, è sotto gli occhi di tutti i cittadini.
Il cantiere è abbandonato da mesi. Reca le recinzioni di sicurezza divelte e/o compromesse nella loro staticità, in quanto tali anche pericolose per il semplice traffico pedonale. I cartelli indicativi sono stati vandalizzati, così come l’area dello scavo appare in stato di incuria. Una cosa è certa ed oggettiva: i commercianti turritani e i residenti del quartiere non possono più tollerare la chiusura dell’importante arteria viaria, a maggior ragione con la decisione, superficiale e non concordata con le categorie produttive, della chiusura della via Antonietta Bassu.
Per il PSd’Az cittadino la riapertura della via deve avere carattere di urgenza. L’amministrazione comunale eserciti le proprie prerogative, se ne è capace, e convochi ad un tavolo di lavoro la Soprintendenza ai Beni Culturali, per prevedere una riapertura immediata della via, con
l’utilizzo di lastre in acciaio posizionabili sul manto stradale o con la copertura provvisoria dello scavo (dietro specifiche impartite dai tecnici della Soprintendenza) e successiva bitumazione della carreggiata stradale.
Appena poche settimane fa è stata approvata una variante al bilancio di previsione con la quale si impegnano, dal bilancio comunale, 355.000 euro per la bonifica di una discarica creata da soggetti privati. E non si trovano poche decine di migliaia di euro per mettere in sicurezza il sito e consentire la riapertura della strada? Preservando l’integrità del sito archeologico che, in futuro, qualora vengano reperiti finanziamenti certi e definitivi, potrebbe essere ripreso nelle attività di scavo?
Questo come è successo tante altre volte nella nostra città e non solo, a partire dai ritrovamenti storici nel parco antistante la Torre Aragonese o nella Piazza Eroi dell’Onda o nello stesso parcheggio limitrofo alla via Ponte Romano, dove i rinvenimenti sono stati catalogati minuziosamente e poi ricoperti con un protocollo concordato con la Soprintendenza. In tutti questi casi, il dialogo costruttivo con la Soprintendenza, ha consentito sì la messa in sicurezza dei ritrovamenti archeologici, ma parimenti la definizione ed il compimento delle opere pubbliche progettate.
NON E’ PIU’ POSSIBILE TENERE IL CENTRO STORICO DELLA CITTA’, I SUOI RESIDENTI E LE ATTIVITA’ COMMERCIALI COINVOLTE, IN OSTAGGIO DI UN RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO, SEPPUR IMPORTANTE. LA VITA PERSONALE ED ECONOMICA DELLE PERSONE VIVE IL PRESENTE. NON IL PASSATO.
Non è possibile sacrificare, da tre anni, la qualità di vita dei residenti del quartiere, entro il perimetro del quale insistono Enti pubblici, Uffici pubblici, Asili nido, strutture sportive di primaria importanza, attività economiche operanti nella ricettività turistica e non.
E impensabile approcciarsi alla stagione turistica 2024 con la nostra città che ancora una volta allontana i flussi turistici dal centro storico invece di impegnarsi per avvicinarli.
E’ intenzione della Sezione Antonio Simon Mossa del Partito Sardo d’Azione di Porto Torres coinvolgere da subito i residenti e le attività economiche della zona in una petizione da porre all’attenzione dell’opinione pubblica”.

Il Segretario Comunale PSd’Az Adriano Solinas
Il Gruppo Consiliare Bastianino Spanu