ALGHERO – “Un sentito grazie a tutti i parlamentari sardi che hanno votato il decreto Sostegni e, di conseguenza, l’emendamento sulla Posidonia spiaggiata”. Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta la conversione in legge assieme al Decreto Sostegni dell’ emendamento approvato dal Senato che disciplina la gestione della Posidonia spiaggiata. Con l’introduzione dell’articolo 39-quater viene modificata una norma del codice dell’ambiente e la Posidonia spiaggiata viene esclusa fino alla fine dell’anno dalla categoria dei rifiuti, se “reimmessa nel medesimo ambiente marino o riutilizzata a fini agronomici o in sostituzione di materie prime all’interno dei cicli produttivi, mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana.” “Una intelligente sintesi tra le esigenze degli enti locali, delle coste e del sistema turistico, che tutela la biodiversità e valorizza anche le opportunità dell’economia circolare- sottolinea l’esponente di FI.”
“Secondo l’ex sindaco algherese le foglie di posidonia oceanica, che formano cumuli compatti sui nostri litorali e li proteggono dall’erosione, per troppo tempo sono state considerate alla stregua di un rifiuto. Ma quando gli accumuli raggiungono dimensioni straordinarie e difficilmente gestibili impediscono la fruizione degli arenili e determinano una immagine negativa delle nostre coste. La posidonia, invece, se considerata quale risorsa può essere riutilizzata in campo agricolo o in sostituzione di materie prime all’interno di cicli produttivi, in un’ottica di economia circolare. Ovviamente sempre privilegiando la sua funzione tipica di baluardo nella difesa degli arenili.
“Ora lo Stato deve disciplinare in modo più compiuto la gestione della Posidonia. Armonizzando la sua funzione di scudo difensivo degli arenili con l’esigenza di avere arenili fruibili per la balneazione e per la promozione delle nostre coste. Ma il passo avanti fatto con la norma votata alla Camera consente ai comuni costieri e alle imprese turistiche di tirare una boccata di ossigeno –chiude Tedde-.”