ALGHERO – “Spegniamo l’interruttore delle polemiche e chiediamo al Parlamento un intervento immediato”. L’ex Sindaco di Alghero Marco Tedde commenta la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato dal quadro ordinamentale alcune norme regionali in materia di gestione della Posidonia per contrasto con il Codice dell’Ambiente. “Le sentenze della Corte Costituzionale si possono anche commentare, ma sono inoppugnabili -commenta Tedde-. Occorre prenderne atto e chiedere al Parlamento e alla Regione che aprano una immediata interlocuzione per arrivare ad una soluzione legislativa statale che affronti il problema in modo razionale, tutelando l’ambiente ma evitando di danneggiare la fruibilità turistica di tutti i litorali italiani interessati dagli accumuli di Posidonia.” Secondo Tedde sono inutili gli interventi alla “ve l’avevo detto” di esponenti politici che dimenticano, peraltro, che l’impugnazione della legge regionale era stata decisa dal Governo Conte. E che rischiano di apparire sterili atti di “sciacallaggio politico”. Il problema si deve affrontare alla radice e tutti assieme: maggioranza e opposizione. Ne va della fruibilità turistica dei nostri litorali e dell’immagine complessiva di Alghero.
“Credo occorra tentare di individuare una soluzione tampone e transitoria -evidenzia l’ex sindaco- ma nel frattempo il Parlamento deve intervenire con urgenza colmando la voragine normativa in tema di gestione della Posidonia provocata dalla sentenza. Intervenga l’Assessore Regionale dell’Ambiente e solleciti i Parlamentari affinché propongano in tempi brevissimi una soluzione legislativa armonizzata con gli “Indirizzi regionali per la gestione della fascia costiera” che in Sardegna disciplinano la materia in modo prudente ma lungimirante. I rischi di danni pesanti ad una stagione turistica che muove i primi passi post Covid impongono massima coesione e assoluto senso di responsabilità -chiude Tedde-.”
Nella foto di aprile 2019 l’assessore regionale Lampis e il deputato Deidda Sassao ad Alghero