ALGHERO – Un voto che, come sempre, fa molto discutere. Forse, ancora di più oggi. Se la vittoria del Centrodestra era molto più che attesa, non lo erano, però, le differenze nei consensi raccolti dai vari partiti. Questo, in particolare, in Sardegna. E’ vero, come dicono i “pompieri”, che l’Isola non fa eccezione ed è in linea col resto del Sud, però qui, da quasi 4 anni Governa una coalizione proprio marcatamente di Centrodestra a trazione leghista – Psd’Az e dunque non può non saltare agli occhi che il risultato di quest’abbinata sia abbondantemente sotto le attese. Tra le diverse tornate elettorali sono stati persi decine di migliaia di voti, oggettivamente troppi. Il carroccio sardo è passato da primo partito della coalizione a terzo e quarto assoluto col 6,3% alla Camera e 6,9 al Senato e soprattutto con due uscenti non rieletti (Lunesu e Doria) con quest”ultimo che pare dirottato per la casella di assessore regionale alla Sanità.
Oltre l’exploit di Fratelli d’Italia, forse non prevedibile con tale preponderanza (primo partito in Sardegna con 23,6% alla Camera e 22,6% al Senato), c’è da registrare il buon risultato di Forza Italia che si attesa al 8,5% Camera e 9,3% al Senato diventando il quarto partito assoluto in Sardegna e il secondo della coalizione andando a superare proprio l’abbinata Lega-Psd’Az.
Nell’altro campo c’è la tenuta, più che positiva del Partito Democratico che non può essere identificato come destinatario di un voto di protesta, cosa più probabile per i 5 Stelle che comunque oramai si ergono a prima forza dell’Isola con tutto ciò che comporta ovvero l’indicazione del candidato alla presidenza della Regione. Il Pd, volenti o nolenti, nonostante l’assenza di una segretaria stabile e la mancanza di governo nelle principali città, riesce, come ad esempio ad Alghero, ha ottenere notevoli consensi tanto assestarlo secondo in Sardegna e terzo, ad esempio, nel centro catalano. Eppure, sia nel caso dei Grillini che dei Dem, la maggiore attività è legata all’azione delle rappresentanze consigliari e, nonostante questo, tra “protestanti” e non, le due forze vanno a posizionarsi al primo e terzo posto nella Riviera del Corallo.
Numeri e risultati che, come emerso in queste ore, non potranno non far riflettere i rispettivi protagonisti con alcuni che, da settimane, ribadiscono che dopo il voto ci saranno delle “novità”. Del resto, a parte Fratelli d’Italia, che oggettivamente non è sufficiente per traghettare la coalizione a vincere le elezioni, o il Centrodestra Sardista e Civico, come detto dal leader, mette in campo delle “novità”, oppure non sarà facile affrontare la doppia sfida elettorale tra poco più di un anno con Regionali (febbraio 2024) e Comunali (maggio 2024). Ci aspettano mesi tra i più cruciai di sempre, questo è.