ALGHERO – (da Affari Italiani) “C’è qualcosa di poco chiaro – indi sarebbe auspicabile che gli interessati fornissero spiegazioni in proposito – nella vicenda sottesa al provvedimento di revoca in autotutela del bando di concorso per il reclutamento del responsabile dei servizi di ragioneria che la Fondazione Meta di Alghero (o semplicemente Fondazione Alghero, per come parrebbe da notizie di stampa denominarsi adesso), in persona del suo direttore generale Paolo Sirena, ha emanato nei giorni scorsi con delibera n. 121/2017. Valga la pena di ricordare che la Meta si prefigge lo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale in senso ampio del territorio della splendida città catalana del Nord Sardegna.
La vicenda è stata ben descritta dai vari organi di informazione: a seguito di un gravame dei consiglieri comunali di Forza Italia, in cui gli esponenti del partito di Berlusconi lamentavano la violazione del disposto del comma 3 bis dell’art. 35 del Decreto Legislativo 165/2001 in seno al bando de quo poiché i previsti requisiti dei partecipanti ammissibili non erano conformi alla normativa vigente, il dottor Sirena ha ritenuto di dover procedere alla menzionata autotutela revocatoria.
Sul piano giuridico nulla quaestio, nel senso che per consolidata giurisprudenza amministrativa il provvedimento di autotutela deve essere emanato dallo stesso organo che abbia dato il provvedimento su cui esso deve incidere (d’altronde, salve eventuali censure comunque non sollevate, il regolamento per il reclutamento e la selezione del personale della Fondazione consentono al consiglio di amministrazione e/o al direttore generale di indire i concorsi di assunzione). Sul piano politico, tuttavia, occorre chiedersi se il consiglio di amministrazione – presieduto dal valente professore Raffaele Sari Bozzolo – sia stato informato del volere del direttore Sirena e ne abbia condiviso i contenuti. La delibera 121/2017, infatti, non reca i segni di un’interlocuzione tra il dottor Sirena e il consiglio medesimo né risulta controfirmata dal presidente. Nondimeno si comprende il ruolo del Comune di Alghero, socio unico della Fondazione. A Sant’Anna, sede del Municipio, erano a conoscenza di quanto stesse accadendo?
Cosa sta succedendo?
Nei mesi scorsi avevamo già evidenziato su Affari Italiani alcune criticità circa l’attribuzione alla Meta da parte del Comune di Alghero delle funzioni dell’Ufficio Relazioni col Pubblico. Ci auguravamo di essere smentiti eppure abbiamo avuto notizia (sempre dalla stampa) di un accesso della Guardia di Finanza su impulso dell’Anac nel quadro di una presunta istruttoria avviata al riguardo. E oggi la Fondazione torna a far parlare di sé, purtroppo non per questioni legate alla sua mission istituzionale, cui da tempo stiamo attenti e vigili in forza delle nostre competenze professionali ed esperienze nel campo della gestione e del management dei beni culturali .
Mario Tocci
avvocato e docente universitario