ALGHERO – “Ieri sera si è consumata una pagina allarmante della storia del nostro Consiglio comunale. La maggioranza ha deciso di votare una variante di un PAI sconosciuto.
Ma andiamo con ordine: il 31.12.2019 il consiglio vota la presa d’atto del del Piano di assetto idrogeologico, con il convinto sostegno dell’opposizione. Un atto di totale continuità amministrativa, propedeutico alla adozione di ogni altro strumento di pianificazione. La palla passa quindi alla Regione che ne delibera l’approvazione e la conseguente entrata in vigore con delibera del 16.06.2020. Ma analizzando le carte si scopre che la Regione non ha approvato quanto passato in consiglio, ma un’altra tavola, inviata dall’amministrazione in data 12.06.2022 all’insaputa del consiglio. La tavola variata riguarda il canale di San Giovanni e dalle foto allegate si può ben vedere che non si tratta di cambiamenti “irrilevanti” ma di uno stravolgimento delle zone di pericolosità idraulica della zona.
La Regione quindi approva ed ecco che la situazione si aggrava ulteriormente: l’atto che non solo non era stato portato all’attenzione del consiglio prima di andare a Cagliari, non viene reso pubblico. Per ben due anni qualunque cittadino avesse voluto consultare le carte avrebbe trovato solo quelle passate in consiglio e non quelle vigenti!
Un atto di una gravità inaudita: quale è il senso di votare in consiglio se poi modifiche così sostanziali possono essere apportate all’insaputa dello stesso? Si tratta di un problema sostanziale che preoccupa perché nelle parole dell’assessore a breve vedremo le Carte del PUC. È questo che i cittadini devono aspettarsi? Carte sostituite senza alcuna pubblicità?
Non è accettabile da un punto di vista amministrativo e prima di tutto politico. Per questo siamo usciti dall’aula, con non poca amarezza, perché qui si minano le basi più elementari che una comunità si dà per scrivere le regole che devono essere uguali per tutti, accessibili a tutti e formulate attraverso procedure che nella loro trasparenza possano tutelare tutti. Non un voto contrario, ma una presa di distanze da una situazione di mancata trasparenza, aggravata dalle parole del dirigente che non è riuscito a dare giustificazione della mancata pubblicazione degli atti approvati”.
Ornella Piras
Raimondo Cacciotto
Mario Bruno
Gabriella Esposito
Pietro Sartore
Valdo Di Nolfo
Giusy Di Maio
Maria Antonietta Alivesi