Pronto Soccorso al collasso

SASSARI – Una giornata al Pronto Soccorso di Sassari, esperienza al limite del tragicomico: “Uso il termine tragicomico, ma stiamo parlando di sanità, di salute, della vita delle persone e non è certo questa la parola che, normalmente, mi sentirei di accostare ad un contesto del genere. La situazione, comunque, è più tragica che comica, ed è per questo ho chiesto formalmente di convocare la V Commissione consiliare competente in materia chiedendo alla presidente della stessa di invitare al tavolo dei lavori il direttore generale dell’Aou D’Urso. Ho anche chiesto a tutti i commissari di opposizione di aderire all’iniziativa. I consiglieri di minoranza hanno risposto positivamente all’invito con tanto di firma apposta sul documento, e la richiesta è stata protocollata. Ho scelto di conoscere e di agire, non di attendere sempre e soltanto l’arrivo di tempi migliori”.

Desirè Manca, portavoce in Consiglio Comunale del Movimento Cinque Stelle trasforma le parole in atti, e fatti. Non è la prima volta che la consigliera focalizza l’attenzione sul tema della sanità, e non è la prima volta che al centro dell’attenzione finisce il Pronto Soccorso di Sassari. “Con il riordino della rete ospedaliera ci aspettavamo un miglioramento del quadro della sanità in Sardegna, di contro abbiamo assistito inermi ad un declino totale sotto tutti i fronti. Una giornata vissuta in Pronto Soccorso cambia radicalmente la prospettiva di chi non ha mai affrontato il problema e aggrava ulteriormente preoccupazioni e dubbi di chi, come me, già aveva denunciato una situazione che non è esagerato definire drammatica”.

Sassari ha un Pronto Soccorso al collasso. Dovevano essere applicate le nuove linee guida del triage, ma ciò non è mai accaduto. Manca tutto. Ci sono carenze sotto l’aspetto del numero dei medici e degli infermieri impegnati nella struttura, struttura che di suo non è assolutamente adeguata a soddisfare e accogliere materialmente l’utenza derivante da un bacino così territorialmente ampio: la sala d’aspetto è piccola; non bastano i posti a sedere; le stanze di accoglienza non sono sufficienti; mancano gli strumenti utili a garantire il minimo indispensabile; i tempi d’attesa sono folli e arrivano anche a 12 ore. “Tutto ciò, in una già conclamata situazione di malessere dell’utente, genera spesso conflitti, dando luogo a scene di violenza verbale fra utenti, infermieri e guardie di sicurezza. Un disastro dovuto ad una gestione fallimentare”.

Desirè Manca va dritta al bersaglio: “Esiste un programma sanitario a scadenza annuale e triennale (2018-2020) che ha fissato obiettivi importanti, ma il presente racconta tutta un’altra storia ed è drammatico. Nonostante la competenza sia regionale, questo disastro sta minando la sicurezza della nostra città, dei cittadini. Il problema riguarda Sassari, tutti i sassaresi e l’intero territorio del nord ovest – attacca -. Questo argomento va necessariamente discusso a palazzo Ducale. Gli amministratori non possono non entrare a gamba tesa su quello che è a tutti gli effetti un problema sociale, devono necessariamente chiedere conto alla Regione. Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione: non si può continuare a restare immobili mentre si va allo sfascio”.

Nella foto l’Ospedale di Sassari

S.I.