Puc, zero cubature. Maria Pia parco

ALGHERO – “La proposta di legge urbanistica presentata dalla Giunta regionale ha riacceso lo scontro interno al Centrosinistra e nella società sarda, in sostanza riposizionando su fronti opposti i sostenitori all’edificazione entro la fascia costiera dei trecento metri dal mare e i favorevoli ad una maggiore salvaguardia ambientale del territorio. Il dibattito su questo tema fondamentale per il futuro ambientale, economico e sociale della Sardegna ha prodotto interventi importanti e qualificati”. Cosi dal coordinamento Sardenya i Llibertat rappresentato dall’ex-sindaco Carlo Sechi.

“Da un lato la Giunta regionale tenta di scardinare il PPR vigente con l’obiettivo pretestuoso di promuovere il miglioramento e l’ampliamento delle strutture ricettive esistenti, ma illegittimamente (incostituzionale) ne indebolisce i vincoli, il tutto a vantaggio dei potenti gruppi turistico-immobiliari operanti in Sardegna, al contrario gli oppositori, e noi tra questi, si battono affinché le scelte fatte con il PPR della Giunta Soru vengano recepite in una nuova legge urbanistica”.

“Per quanto riguarda il comune di Alghero le scelte sul territorio sono state condivise dalla maggior parte delle forze politiche del tempo (anni ’80 –’90) sia con la drastica riduzione degli indici di fabbricabilità previsti a Porto Conte dal Piano Regolatore Generale che con la decisione definitiva di realizzare il Parco Naturale di Porto Conte. Tali scelte fondamentali hanno elevato i limiti di tutela lungo la fascia costiera, ma ciò ha anche comportato lo spostamento delle mire speculative turistico-edilizie sulla vasta area comunale di Maria Pia. Oggi più che mai tale bene costituisce un valore irrinunciabile per la collettività algherese, soprattutto dopo un cinquantennio di edilizia dissennata e il sacco delle aree urbane destinata a servizi e pertanto unica area in grado di garantire gli standard previsti dalla vigente legislazione urbanistica. Su questa vasta superficie urbana compresa tra Alghero, Fertilia, la laguna del Calich e il litorale, la fragile politica algherese si rivela incerta, come purtroppo accade da molto tempo per le scelte fondamentali su P.U.C., P.U.L., Piano del Parco, Piano urbano della sosta e del traffico, gestione del porto, ospedale e altro ancora.

“Usucapioni,
Purtroppo, la forte contrapposizione politica ha procurato alla città uno stato di impasse dovuto ad uno scontro perpetuo tra maggioranza e minoranza, ma soprattutto interno alla stessa maggioranza, situazione che ha portato il Consiglio comunale a un ruolo mortificante al punto tale da renderlo incapace di elaborare proposte di sviluppo per la nostra città e di trovare soluzioni adeguate ai tanti problemi che la affliggono”.

Il movimento di sinistra “propone prioritariamente, l’avviamento di un attendibile studio sulla capacità di carico turistica finalizzata all’individuazione del fabbisogno e di eventuali ulteriori strutture ricettive a rotazione d’uso; conseguentemente, il recupero e riutilizzo di edifici pubblici esistenti in città e nella stessa area di Cuguttu- Maria Pia, come già avvenuto nel caso dell’ex Direzione Colonia penale Cuguttu, col vantaggio di non procurare ulteriore consumo di suolo, contemplando peraltro eventuali proposte di privati; intervenire presso la Regione Sardegna affinché tutto l’edificato da lungo tempo in uso a soggetti privati venga restituito a una fruibilità pubblica per realizzare strutture al servizio del Parco di Porto Conte nelle forme di turismo sociale e scolastico; destinare ad uso turistico due edifici scolastici cittadini: 1 – l’ex hotel ESIT, da troppo tempo adibito a sede (inadeguata) del prestigioso Istituto Alberghiero, scuola di interesse regionale, che pertanto necessità di un caseggiato con annesso convitto moderni e funzionali, – realizzazione prevista dalla finanziaria regionale del 2012 -, emergenza ribadita nel recente incontro avvenuto ad Alghero con il ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli; 2 – l’edificio del Liceo artistico, realizzato anni fa in posizione periferica, il quale potrebbe trovare migliore ubicazione in area più centrale da individuarsi mediante lo studio e approvazione di un nuovo piano di razionalizzazione di tutti gli edifici scolastici;

“Avviare il recupero delle ex Stalle Reali (casermone situato davanti al Tennis club) da destinare a turismo sociale e sportivo, progetto affidato da oltre 20 anni al tecnico incaricato; riavviare l’attività dei due Ostelli della gioventù, dell’hotel Bellavista, dell’hotel Capo Caccia, dell’hotel Eleonora, tutte strutture inattive da troppo tempo; verificare la possibilità di riconvertire la struttura in centro polifunzionale museale-espositivo da inserire nel contesto ambientale di Cuguttu-Maria Pia, laguna del Calich e sistema delle aree protette, da aggiungere alla sua originaria funzione congressuale, supportata dalla ineludibile sostenibilità della gestione economica”.

“Avanzare formale richiesta al Ministero dei beni culturali del Decreto di vincolo monumentale sugli edifici storici della bonifica di Cuguttu di metà dell’800 e del vincolo paesaggistico sull’intera area di Cuguttu-Maria Pia. Inoltre, per tale area da sempre pubblica, proponiamo una scelta definitiva da inserire nel Piano Urbanistico Comunale la quale sancisca l’intangibilità edificatoria quale risarcimento dovuto alla città, con la creazione di un grande parco urbano destinato al tempo libero, alla cultura, alla pratica di attività sportive e alla balneazione che costituirebbe per la città, insieme alle sue già note peculiarità, una ulteriore occasione di attrazione e di sviluppo”.

“La destagionalizzazione dei flussi turistici, contenuta nelle dichiarazioni di molti amministratori di tutti i segni politici, potrebbe concretizzarsi con la creazione di strutture ricettive in città o nelle sue immediate vicinanze, meglio ancora riutilizzando e riconvertendo l’edificato preesistente (v. esempio virtuoso metro cubo zero a Tempio), le strutture ricettive sulle coste possono soddisfare prevalentemente un turismo balneare e pertanto stagionale. Un capitolo a parte è rappresentato dalla destinazione dell’edificio dell’ospedale Regina Margherita, quando si raggiungerà l’obiettivo dell’ammodernamento e completamento dell’ospedale civile di Alghero, che ragionevolmente pensiamo vada destinato alla riabilitazione e alla lungodegenza, inserendosi in tal modo nell’offerta di turismo sanitario.

“Non voglia sembrare troppo ambizioso, ma nel tempo abbiamo maturato idee e valori in cui ci riconosciamo con l’intento di presentarli all’opinione pubblica e alle forze politiche progressiste affinché si ritrovino per riprendere insieme un progetto condiviso di sviluppo ad esclusivo interesse della collettività. In questi giorni critici il sindaco Mario Bruno ha dichiarato la sua disponibilità per un nuovo corso del governo della città, che dovrebbe vedere il partito democratico protagonista nel ruolo di responsabilità nella coalizione. Il nuovo quadro politico, più naturale e coerente, se sarà capace di superare lo scontro del 2015, dovrebbe concordare un programma da realizzarsi entro la fine di legislatura, nell’esclusivo interesse della città di Alghero.

Nella foto l’ex-sindaco Carlo Sechi

S.I.