ALGHERO – “Il Comitato “Alghero per Punta Giglio”, costituitosi spontaneamente per volontà di 200 firmatari, cheoggi vanta 6000 iscritti al gruppo facebook e 3500 aderenti alla petizione, nasce come movimento dalbasso, multidisciplinare, senza collocazione politica ma con la sola volontà di occupare la sua posizionelegittima di attore nei processi di controllo e vigilanza, considerato che la comunità locale è statacompletamente esclusa nelle fasi decisionale ed autorizzativa nonostante le norme ne prevedano ilcoinvolgimento, con ruolo attivo, in quanto portatrice di interessi generali.
Occupare gli spazi che gli spettano, qui sta la forza di questo Comitato, che di certo non ha bisogno diessere legittimato da chi è portatore di interessiparticolari, come la cooperativa aggiudicataria che,con inutili sotterfugi semantici ribattezzati dal Comitato “semantica creativa”, tenta continuamente di ingannare l’opinione pubblica con narrazioni fattedi “vasca ludica”,
“rifugio a mare”, di “sostenibilità” e “valorizzazione”, evitando accuratamente di indicare che il loro progetto prevede la realizzazione di un ristorante con 100 coperti, con vista sul golfo, un albergo con 7 stanze triple e quadruple, per un numero massimo di 26 ospiti, e una piscina di 23 m x 3,5 m e 3 di profondità al posto della vasca di raccolta dell’acqua piovana.
Questo è quanto emerge dalla lettura del progetto che la cooperativa aggiudicataria invia in Regione il30/09/2020 per richiedere il parere di VincA, valutazione di incidenza ambientale, parere che arriva il 18/11/2020 quando la conferenza dei servizi si era già conclusa con autorizzazione unica favorevole. Procedura irrituale considerato che laVincA è preminente rispetto a tutti gli altri pareri eche un parere negativo dello SVA, serviziovalutazione ambientale della Regione, avrebbe potutoinficiare l’autorizzazione al progetto già ottenuta.
Che la narrazione della cooperativa, quasi un copione recitato attraverso i mezzi di comunicazione, sia smentita dalle fonti documentali,lo dimostra ancora l’autorevole interventodell’ISPRA, Istituto Superiore per la Ricerca eProtezione Ambientale (l’ISPRA è per l’ambiente ciòche l’ISS, Istituto Superiore di Sanità, è per la salute) che nell’esprimere un giudizio sui lavori edili in progetto per l’area costiera di Punta Giglio, stigmatizza l’incompatibilità del progetto stesso, sottolineando che non vi sono forme di mitigazioneper le fonti di disturbo derivanti dall’esercizio di quelle che restano le più impattanti componentiprogettuali (accesso alle postazioni mitraglieredistribuite lungo gran parte del margine della falesia,realizzazione di una piscina, ristorante da 100coperti).
Il Comitato non ha pregiudizi ideologici, non è portatore di una qualche forma di razzismo inversocome qualcuno furbescamente vuole far credereindossando i panni della vittima, ne è costituito dafondamentalisti ambientali. Desidera solo che si rispettino le leggi in vigore, particolarmente da parte di chi quelle leggi deve applicare al fine di garantire la tutela di un’area di pregio come Punta Giglio, tutelata dal PPR, piano paesaggistico regionale, e dai vincoli conseguenti all’essere una zona SIC e ZPS.
I nostri interlocutori sono solo ed esclusivamente gliEnti Pubblici, che devono tutelare gli interessicollettivi, non certo i privati che si sono resiprotagonisti della vicenda della privatizzazione difatto di 8 ettari, i più pregiati, dell’area di Punta Giglio. Una storia emblematica che ha fatto emergere, come neanche noi avremmo immaginato, ilimiti di una politica locale che nella vicenda hamostrato i segni della sua incapacità, assecondando per volontà o per pigrizia culturale e incuria un iterautorizzativo poco trasparente e pieno di ambiguità econtraddizioni che rischia di compromettere il futurodi una parte di territorio, selvaggio ma non certoabbandonato e degradato, dove la natura ha conquistato i suoi spazi rendendo meraviglioso un paesaggio che non ha alcuna necessità di interventidi valorizzazione che paiono far trasparire ben altrefinalità”.
Per il Comitato Alghero per Punta Giglio
Paola Correddu e Sara Piga