ALGHERO – Ancora un intervento riguardo il progetto di Punta Giglio in capo alla cooperativa Quinto Elemento e nello specifico rispetto alle scelte del Parco di Porto Conte e Comune di Alghero. “L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico ha inoltrato (31 ottobre 2021) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli eventuali opportuni provvedimenti in merito alla preponderante quota (ben l’80%) riservata al concessionario privato (la Soc. cooperativa Il Quinto Elemento di Milano) della batteria costiera dismessa S.R. 413 di Punta Giglio, ad Alghero (SS). Coinvolti il Ministero della Transizione Ecologica, il Comune di Alghero, l’Azienda speciale del Parco naturale di Porto Conte, informati la Procura regionale della Corte dei conti per la Sardegna e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari. Recentemente, con decreto Presidente Azienda speciale Parco Porto Conte n. 8 del 22 ottobre 2021, è stato approvato lo schema di “Protocollo Attuativo per la definizione delle modalità di gestione del museo a cielo aperto denominato M.A.P.S. nel compendio di Punta Giglio. Rich. Protocollo d’Intesa (REP. 37 del 25/06/2020)”, che prevede all’art. 5 una percentuale preponderante dell’80% dell’importo dei biglietti venduti per l’accesso al Museo all’aperto del sito”.
“Non si comprende se tale biglietto e tale percentuale siano dovuti anche per chi volesse semplicemente farsi quattro passi nell’area naturale, senza visitare il Museo all’aperto (istituito con deliberazione Giunta regionale n.2/29 del 16 gennaio 2020). In proposito, dovrebbe esser rammentato che la gran parte dell’area è in proprietà esclusiva o indivisa della società Borgosesia s.p.a. e della Regione autonoma della Sardegna. L’intera area costiera di Porto Conte, compresa Punta Giglio, rientra nell’omonimo parco naturale, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993, piano paesaggistico regionale – P.P.R.), rientra, inoltre, inoltre, nella zona di protezione speciale –ZPSITB013044 e nel sito di importanza comunitaria – SIC “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (codice ITB010042), ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla tutela degli habitat e n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica”.
“Anche le difficoltà – per usare un eufemismo – nel semplice accesso all’area naturale di Punta Giglio dimostrano quanto fosse perlomeno inopportuna la vicenda della concessione e rifunzionalizzazione della batteria costiera dismessa così com’è stata avviata e condotta. Ora sembra – chiudono dal Grig – che sia un problema anche accedere liberamente a Punta Giglio per fare una semplice escursione”.