ALGHERO- Massima l’attenzione dell’Ente Parco sull’andamento dei lavori del cantiere di Punta Giglio. Considerato l’alto livello di attenzione dell’opinione pubblica e della comunità algherese sulle questioni ambientali riguardanti l’intervento di restauro, risanamento conservativo, rifunzionalizzazione e allestimento museale dell’ex Batteria S.R. 413 in località Punta Giglio, la direzione dell’Ente Parco informa che eserciterà un alto livello di sorveglianza sull’andamento dei lavori del cantiere in stretto raccordo con il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, a partire da un primo sopralluogo già programmato tra la Direzione del Parco e la Direzione del Servizio territoriale di Sassari per la giornata di Lunedi mattina 22 marzo. In attuazione delle proprie funzioni di prevenzione e vigilanza l’Ente Parco, ai sensi delle legge regionale 4/1999, ha impartito questi giorni alla Cooperativa “Quinto Elemento” una serie di precisazioni e di specificazioni interpretative, da adottare in fase di cantiere. A garanzia del massimo rispetto delle componenti ambientali (flora e fauna) e delle prescrizioni già impartite dall’Ente Parco è stato chiesto alla cooperativa “Quinto Elemento” di fornire un piano di cantiere settimanale da sottoporre preventivamente a nulla osta da parte dello stesso Ente Parco. La nota inviata dal Parco precisa in primo luogo l’esigenza del rispetto delle disposizioni contenute nel recente regolamento del SIC ITB 010042 approvato con Decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente n. 1007613-16 del 03/11/2020, con particolare riferimento all’articolo 9, commi 7 ed 8, dello stesso Regolamento. Con riferimento alla prescrizione di ordine generale impartita dall’Ente Parco che prevede che tutte le attività di cantiere che si attuano a meno di 100 metri dal margine di falesia dovessero essere interrotte nel periodo compreso fra il 15 marzo e il 30 settembre viene precisato che tale formulazione, espressa in termini generali a scopo precauzionale, vada ora verificata punto, punto, dai tecnici dell’Ente Parco, con riferimento allo specifico avanzamento dei lavori di cantiere. Il riscontro di eventuali criticità comporterà l’interruzione dei lavori del cantiere. A tale fine, precisa l’Ente Parco, di avere completato la terza stagione di monitoraggio dei procellariformi presenti nel parco di Porto Conte e nell’AMP di Capo Caccia – Isola Piana, e di avere a disposizione l’analisi completa dei dati di mappatura di tutti i siti puntuali di nidificazione. Alla luce di tali acquisizioni, il Parco afferma che allo stato attuale nel tratto di falesia compreso fra Capo Bocato e La Piana: a) non sono stati rinvenuti siti di nidificazione di Puffinus yelkouan e i censimenti notturni all’ascolto di quest’anno hanno dato esito negativo, pur in presenza di imponenti raft all’imboccatura della baia di Porto Conte; b) nei due anni precedenti l’unico sito occupato per la nidificazione da parte di Calonectris diomedea è la cavità censita al catasto con n. 0892 SA/SS dove peraltro sono stati trovati tre nidi nella stagione 2020; c) non sono presenti siti di nidificazione di Hydrobates pelagicus. In ragione di tali conoscenze l’Ente Parco ha impartito le seguenti prescrizioni da rispettare in fase di cantiere: 1. tutte le attività che si conducano ad una distanza euclidea inferiore a 100 metri dall’imboccatura della cavità censita al catasto con n. 0892 SA/SS, regolarmente provvista di placchetta identificativa del catasto speleologico regionale, devono essere specificate in un piano di cantiere settimanale da sottoporre preventivamente a nulla osta da parte dell’Ente Parco. L’Ente Parco inoltre ha comunicato alla cooperativa “Quinto Elemento” che si riserva di esprimersi in senso più restrittivo anche su altri tratti di falesia in ragione di eventuali nuove acquisizioni dalle proprie attività di monitoraggio del territorio
Azienda Speciale Parco naturale regionale di Porto Conte