ALGHERO – E’ ancora rebus tavolini ad Alghero. Come ogni anno e come in passato, ritorna in auge, anche in periodo di pandemia, la questione dei “suoli pubblici”. Dopo settimane di tavoli, incontri, riunioni, commissioni, comitati, articoli, interviste, dichiarazioni, telefonate, etc, tutte volte a rendere meno complicata la cosi detta “Fase 2” e in particolare aiutare le attività che rappresentano l’ossatura dell’economia cittadina, sono attesi i provvedimenti e le azioni dell’Amministrazione per evitare il baratro. “Nonostante lunedi 18 maggio si possa riaprire tutto, aspettiamo le risposte alle varie istanze e soprattutto un quadro generale con cui poter lavorare”, evidenziano gli imprenditori.
Tra le richieste, vista la necessità di arginare la possibilità di nuovi contagi, c’è quella, piuttosto ovvio e obbligata, di poter operare e lavorare all’aperto. Alghero è ricca di superficie fruibili, dal centro alle borgate passando per il il litorale. Ampi spazi da poter utilizzare al fine di permettere alle attività di salvare il salvabile. Infatti sono sempre più disperati coloro che hanno (e sono tanti in città) piccole ma importanti e caratteristiche realtà che, con le limitazioni anti-covid, non possono più aprire.
Ad oggi, dopo la scadenza il 30 aprile della proroga delle scelte dell’Amministrazione precedente, si era già in attesa del nuovo “Piano dei suoli pubblici”. Ma, ora, vista l’emergenza, come detto, sono attese scelte in linea con la criticità del momento. “Alghero non è Sassari, dove l’economia è retta da altri comparti, qui, se chiudono bar, ristoranti, locali e quant’altro, crolla una vasta parte dell’economia cittadina”, dice un titolare di ristorante, “non possiamo permetterci ci arrivare cosi in ritardo senza sapere come poter aprire e senza il via libera per ampliare la fruizione all’aperto”. Tra l’altro il Governo ha anche favorito tale iter: basta una dichiarazione con allegati tecnici per aumentare il suolo pubblico. Ovviamente all’interno di vincoli riguardo l’area di riferimento.
Pare, però, che ci siano dei pareri differenti. Ci sarebbe chi “frena” per andare spediti verso questa direzione che non è nient’altro che quella del buon senso e che, sopratutto, andrebbe a ricalcare i più classici indirizzi politici di Centrodestra da sempre a favore delle attività. D’altra parte sussistono prese di posizione più a favore delle imprese e in linea con quanto detto dal Sindaco Conoci di attuare anche l’impossibile pur di aiutare le attività. Certo, non è facile in generale governare Alghero e ancora di più nell’attuale epocale crisi. Periodi che, come noto, acuiscono le differenze sociali e in questo caso quelle tra i “ventisettisti” e gli altri che, nella Riviera del Corallo, nonostante tendenze contrarie, sono la stragrande maggioranza della popolazione. Visto il serio rischio di crisi economica e sociale irreversibile, ovvero famiglie algheresi senza più lavoro e soldi, è urgente attuare le azioni attese e minime per evitare il peggio.