ALGHERO – “I residenti in Sardegna sostengono i collegamenti che non rientrano nel regime di Continuità Territoriale, dunque quelli realizzati dalle così dette compagnie low-cost, mentre i non residenti sostengono le tratte in continuità”. Già questa stortura basterebbe per comprendere qual è, ancora oggi, il “caos dei voli” da e per la Sardegna. Quello dei trasporti, anche navali e pure delle merci, è il tema centrale dell’Isola; eppure, passano gli anni, le stagioni, i governi, locali e non, eppure il problema non si riesce a risolvere.
Come sempre, o quasi, è una questione di denari. Perchè è palese che se gli scali sardi, in particolare quello più in sofferenza, ovvero Alghero, fosse maggiormente sostenuto dal “pubblico”, ci sarebbero meno problemi. Ma, attenzione, non perchè gli altri non abbiano necessità di supporto, ma perchè la mobilità è un fattore sociale primario: senza essa crescono problematiche legate al benessere dei residenti. In tutti i campi, dai servizi sanitari agli aspetti economici e lavorativi. Insomma non avere una mobilità garantita, a costi adeguati e continua, pesa enormemente sulla crescita e sviluppo di una Terra che, in particolare nel Nord-Ovest, sta palesando pesanti rallentamenti verso un orizzonte di minimo benessere.
Detto questo, come in tutti i settori, ci sono le persone che, avendo conosciuto e conoscendo da vicino la materia, vanno ascoltate. Non per altro, anche per andare oltre il “chiacchiericcio” di cui si nutre, sempre di più, questa città, su quasi tutti i temi. Uno tra questi, almeno in ambito dei trasporti aerei, è Umberto Borlotti che, non a caso, pareva essere vicino a diventare una sorta di “consulente” dell’attuale assessorato regionale al Turismo.
L’ex-direttore generale di Sogeaal, durante l’intervista con Algheronews, si sofferma su diversi importanti aspetti del trasporto aereo a partire dal tema dell’addizionale comunale, dalla privatizzazione con la presenza di F2i e la creazione di un’unica proprietà, delle, cosi dette (anche se è una definizione che non ha più senso) “low cost”, della virtuosa e passata esperienza avviata da Alghero e dalle attuali, troppe, criticità spesso in capo alla Regione.