ALGHERO – La data del referendum si avvicina, le forze politiche si organizzano e si schiariscono le nubi nel cielo della politica cittadina. E di conseguenza iniziano anche dei movimenti che vanno ben oltre la data del 4 dicembre. Come abbiamo anticipato su Algheronews [Leggi], del resto, dicembre sarà un mese fondamentale per l’immediato futuro del centro catalano: aeroporto, inchiesta fondi ai gruppi e nello specifico il voto sulla Riforma Costituzionale.
Innanzi tutto la cronaca. Per questo mercoledi è fissata la conferenza stampa per di “Alghero dice No”. Si svolgerà il 26 ottobre alle ore 10:00 presso la Sala Rossa adiacente a quella del Consiglio Comunale in via Columbano. “All’incontro parteciperanno il coordinamento del comitato, composto, tra gli altri, dai consiglieri comunali Maria Grazia Salaris, Alessandro Nasone e Monica Pulina, da Marco Di Gangi di Azione Alghero, da Pasqualina Bardino del Circolo Popolare Europeo, da Giuliano Tavera e Mario Conoci del Psd’Az, da Stefano Lubrano di Patto Civico e da Massimiliano Lepri di Unidos”, fanno sapere gli organizzatori che “lo scopo del Comitato è quello di sostenere le ragioni del No al referendum del 4 dicembre prossimo mediante alcune iniziative che si concentreranno ad Alghero e nel suo territorio”. Un’area del No che presto si arricchirà anche della proposta di Stefano Parisi. Il suo brand sarà presentato a fine novembre a Sassari e a guidarlo ci saranno anche degli esponenti politici algheresi.
Cambiando campo, il sostegno al Si vede prendere forma quello che nessuno si sarebbe mai aspettato ovvero la riunificazione di alcune porzioni del centrosinistra e in particolare del Pd che da qualche tempo sono agli antipodi. In particolare i bruniani coi dem catalani. Entrambe le rappresentanze, infatti, sono favorevoli alla cambiamento della costituzione voluto da Renzi. Anche se all’interno delle rispettive squadre ci sono dei distinguo, i leader sono, come da scelte esplicite, per il Si. Ma il nocciolo della questione è questo: il voto del 4 dicembre non potrà non avere anche un riflesso su eventuali prossime composizioni di alleanze in vista di voti anticipati. Molto probabile quello per il rinnovo al Parlamento che dovrebbe arrivare nella primavera nel 2017, un anno prima della naturale scadenza. Questo, a cascata, potrebbe avere effetti anche sugli enti locali e non è escluso pure su alcuni centri sardi tra cui Alghero, Sassari e Porto Torres.
Nella foto Marco Di Gangi di Azione Alghero
S.I.