ROMA – Il termine riciclaggio chiarisce già in parte il significato dell’espressione. Non a caso, si parla di riciclaggio di denaro quando si cerca di dare alle somme illecite una parvenza “pulita”. L’operazione avviene quando una certa somma proviene da fonti non legali che vengono nascoste per rendere l’identificazione molto più complessa. Si tratta di cifre molto elevate, dato che ogni anno il flusso di denaro riciclato raggiunge livelli molto ampi. Purtroppo è difficile dare una stima precisa di questi movimenti, proprio per via delle enormi difficoltà in sede di identificazione. In linea di massima si può affermare che i flussi finanziari illeciti sono più frequenti nei paesi in via di sviluppo, ma sono anche endemici in nazioni industrializzate come l’Italia, che purtroppo soffre da decenni di questo problema. Un problema grave, perché impoverisce l’economia e acuisce la crisi economica, al punto che nel nostro paese questi flussi illeciti di denaro rappresenterebbero ben il 12% del Pil nazionale.
Capire come avviene il riciclaggio di denaro
Esistono diversi metodi che possono permettere alle aziende di riciclare denaro sporco. Fra questi sistemi si trovano ad esempio i movimenti bancari e i trasferimenti verso società di comodo, ma anche quelli che attraversano i conti di vari istituti di credito prima di arrivare a destinazione. Naturalmente uno dei modi più semplici e immediati è il deposito di contanti: in tal caso le somme vengono divise in più pacchetti e sparse su diverse zone, in attesa di essere recuperate. In un’epoca come la nostra, votata alla tecnologia, spesso il riciclaggio di denaro avviene sul dark web tramite valute elettroniche non tracciabili come i bitcoin. Anche il gioco d’azzardo, le polizze assicurative e la compravendita di titoli rientrano in questo vasto elenco di attività di copertura. Infine, il riciclaggio avviene anche tramite i prestiti loan back, il controllo di società sportive, l’acquisto di buoni regalo e il rimborso fiscale.
Il report antiriciclaggio per valutare un’impresa
Instaurare un rapporto commerciale o una partnership con un’impresa che ricicla denaro è un pericolo da evitare assolutamente. Pur essendo molto difficile capirlo, ci sono dei rapporti che possono fornire un indice di rischio. Si fa riferimento soprattutto al report antiriciclaggio, che si può richiedere facilmente online per esempio sul sito di iCRIBIS e che è in grado di fornire molte informazioni interessanti. Grazie a questo rapporto, infatti, si ottiene una valutazione della società e si può avere un’idea della probabilità che quest’ultima sia coinvolta in attività di riciclaggio. Per arrivare all’indice di rischio, le aziende specializzate studiano diversi fattori e valutano il rispetto degli standard antiriciclaggio imposti dall’Unione Europea. Si parla ad esempio della trasparenza della struttura societaria, dello stato dell’azienda e dell’eventuale presenza di categorie ATECO a rischio. Naturalmente vengono analizzate anche le situazioni del titolare dell’azienda o del suo rappresentante legale per avere il quadro generale della situazione.