CAGLIARI – “La Sardegna non rischia alcun commissariamento. Consiglio alla presidente Todde di essere più cauta nelle affermazioni senza creare inutili allarmismi. È tutto nero su bianco, i bilanci ci sono, i conti sono assolutamente sotto controllo, è inutile fare del terrorismo». Così l’ex assessore alla Sanità Carlo Doria che respinge al mittente le accuse lanciate dalla governatrice Alessandra Todde.
«La mia giunta ha provveduto con diverse delibere (31/122 del 29/9/2023; 18/68 del 1/6/2023; 23/29 del 6/7/2023)ad approvare il bilancio preventivo economico consolidato per l’anno 2023 per Ares, Areus, le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere. Basta andare a controllare le delibere e gli allegati, per verificare come tutto sia in regola. Spetta ora ad Ares il compito di concludere le procedure in essere». Si tratta però di bilanci preventivi, utili alla Regione per stabilire la ripartizione delle risorse per i prossimi anni. Non sono rendiconti definitivi: «I bilanci consuntivi richiedono mediamente tre o quattro anni di tempo – dice l’ex assessore Doria – tanto è vero che quello relativo al 2018 è stato chiuso solamente nel 2022. E per approvare il bilancio del 2023 se ne parlerà almeno nel 2025».
«Voglio ricordare che il 2022 e il 2023 sono stati anche gli anni che hanno visto l’approvazione degli atti aziendali. Sono cioè cambiati gli assetti delle varie aziende sanitarie. Basti pensare al passaggio dell’ospedale marino di Alghero dall’Asl all’Aou di Sassari. O ancora la questione del Microcitemico e del Brotzu. Insomma, queste variazioni strutturali hanno determinato una serie di incrementi nelle voci di spesa che compongono i relativi bilanci delle aziende. Queste criticità sono evidenziate anche nella delibera regionale e nell’allegato del 29 giugno 2023. I ritardi nella predisposizione dei report sono dovuti anche a queste situazioni»