CAGLIARI – I commissari non possono essere prorogati neppure per l’ordinaria amministrazione, dunque la lettere con cui la direzione dell’assessorato della Sanità dice agli attuali vertici di Asl e aziende ospedaliere che sono in prorogatio è solo carta straccia. Lo dicono i Riformatori sardi che attaccano la Giunta e il centrosinistra per la gestione dilettantesca di tutta la vicenda legate alla riforma sanitaria e alle nomine.
«La Giunta Regionale – dicono i Riformatori – e la sua scalcagnata maggioranza, in cui il collante dell’occupazione del potere non è più sufficiente neppure a salvare le apparenze, questa volta si sono superate e sono riuscite a far restare completamente acefalo il servizio sanitario della Sardegna. All’inizio di luglio approvano la legge 17, che istituisce la ASL unica, nella quale statuiscono con sicurezza che entro il 31 agosto verranno nominati i vertici delle aziende. Sono talmente sicuri che non prevedono neppure la possibilità di prorogare i commissari, non danno retta ai suggerimenti dell’opposizione, macché, una maggioranza granitica come la loro non ha bisogno di scappatoie, loro nomineranno entro il 31 agosto e basta. Naturalmente il 31 agosto arriva e loro non si sono messi d’accordo su nessuna nomina, anzi, si spacca perfino la Giunta dove ben 7 assessori nominati da Pigliaru si rifiutano di votare il candidato proposto da Pigliaru per la ASL unica».
Nulla o ben poco, proseguono i Riformatori, «si sa delle procedure seguite dall’assessore Arru per arrivare alla designazione della ipotetica rosa degli 8 candidati giudicati più adeguati tra i 105 dell’elenco e proposti da Arru alla Giunta, tanto che uno dei pochi assessori dotati di raziocinio politico, Maninchedda, si sente in dovere di rendere pubblica la sua totale estraneità alla faccenda». A completare il quadro,« e a conferma che siamo di fronte ad una squadra di dilettanti allo sbaraglio, ci si mette l’Assessorato alla Sanità che, visto il blocco politico che impedisce le nomine e rendendosi conto che le aziende sanitarie sono totalmente impossibilitate ad operare, si produce in una letterina in cui comunica a tutti i commissari che devono ritenersi automaticamente prorogati per 45 giorni ai sensi della L. 444 del 1994. Nella sua abissale incompetenza l’assessorato ignora che quella norma vale solo per gli organi ordinari e non certo per eventuali commissari straordinari, come certificato dalla Giurisprudenza ed in particolare dal Consiglio di Stato (v. n.3653/2001): non si capisce davvero come un Ufficio Regionale così importante possa compiere errori così banali e gravi allo stesso tempo».
E così «le aziende sanitarie della Regione, grazie ad un micidiale intruglio di insipienza politica e superficialità tecnica, sono da sei giorni completamente bloccate, vale a dire che se ci fosse da mettere una firma d’emergenza per salvare la vita a qualcuno non ci sarebbe in tutta l’isola neppure una persona abilitata a farlo. È la certificazione ufficiale del fallimento della Giunta e dell’Assessore Arru, che in tre anni di gestione hanno aumentato la spesa, fatto un clientelismo mai visto prima, prodotto un aborto di razionalizzazione della rete ospedaliera e ora si trovano alle prese con una riforma giusta ma difficile da avviare, senza sapere bene dove mettere le mani». Ricordano «un bambino alle prese col “Piccolo chimico”, cambiano i colori, si odono piccole esplosioni e loro assistono estasiati con fanciullesca partecipazione. Ma purtroppo questo non è un gioco, la salute dei sardi è una cosa seria e non può essere lasciata nelle mani di questi dilettanti».
Nella foto i Riformatori Sardi
S.I.