Sant’Elia, progetto di riqualificazione del quartiere

CAGLIARI – Tra aprile e maggio gli interventi sui sottoservizi (impianti fognari, idrici e di illuminazione) e sulle aree pubbliche, con piazze e spazi verdi attrezzati nelle aree del Favero e delle Lame, in autunno il completamento del Parco degli Anelli. A seguire, gli interventi di manutenzione straordinaria sugli edifici di proprietà di Area, l’agenzia regionale per l’edilizia abitativa. Ancora, il porticciolo per la piccola pesca, l’abbattimento del viadotto di via Ferrara, la metropolitana leggera, gli interventi per far crescere le due piccole spiagge già esistenti davanti al Lazzaretto e alla Diga. Lo stadio e il palazzetto dello Sport, senza dimenticare gli interventi per la vita quotidiana delle abitanti e degli abitanti del quartiere, a iniziare dalla Casa della salute nell’ex asilo di proprietà comunale e del Centro di quartiere.

Il progetto per la ripartenza del quartiere di Sant’Elia a Cagliari è realtà. Ci sono le risorse (fondi regionali, del Pnrr e del Pn Metro Plus), ci sono i progetti, Soprattutto c’è la volontà politica e la sinergia tra istituzioni, Regione Sardegna e Comune di Cagliari: “Ringraziamo la presidente Alessandra Todde e l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Antonio Piu”, ha sottolineato il sindaco Massimo Zedda durante la presentazione dei progetti agli abitanti del quartiere che si è svolta questa mattina negli spazi del Lazzaretto, “perché a poco più di un anno dal loro insediamento hanno rispettato gli impegni presi. Da parte nostra, siamo al lavoro da luglio, riprendiamo un percorso interrotto cinque anni fa per restituire al quartiere di Sant’Elia una riqualificazione degli spazi, dei sottoservizi e dei servizi attesa dalle residenti e dai residenti da decenni. Ci sono decine di milioni di euro che rischiavano di essere perduti, ma la sinergia tra la Regione e il Comune, il lavoro politico e quello tecnico degli uffici regionali e comunali dimostrano la volontà di impegnarsi per il quartiere. Possiamo impiegare oltre 100 milioni in un quartiere strategico e che troppo a lungo ha sofferto di tanti disservizi. Un tempo si diceva che era necessario ricongiungere Sant’Elia alla città: cambia la prospettiva, ora sarà la città a voler frequentare questa sua parte bellissima”.

In una sala gremita di abitanti del quartiere, è stata Anna Puddu, assessora alla salute e benessere delle cittadine e dei cittadini, profonda conoscitrice del quartiere e delle sue dinamiche, a ripercorre il lavoro svolto sino a qui: “Il quartiere di Sant’ Elia ha sempre sofferto una condizione di grave marginalità, determinata non solo da un isolamento di natura urbanistica, con una prevalenza di insediamenti di edilizia residenziale pubblica, ma anche dall’assenza di servizi indispensabili per la qualità dell’abitare. Nonostante ci siano stati finanziamenti per recuperare i complessi del Favero, le Lame e gli Anelli, nulla è stato fatto negli anni scorsi. Sono stati persi oltre 38 milioni di euro del famoso accordo di programma e a distanza di anni la situazione è rimasta tale e quale se non peggiorata. Aree cortilizie colme di rifiuti urbani e non, fogne a cielo aperto, ascensori non funzionanti, abitanti lasciati da soli senza alcun sostegno”, ha ricordato. Con una nuova prospettiva, spiega: “Grazie all’attuale raccordo costante con la Regione, il quartiere riuscirà ad avere una risposta, con un progetto di riqualificazione reale che cerca di risolvere le criticità che si sono protratte per anni. Tra gli interventi, sono in programma quelli sui sottoservizi con la realizzazione dell’impianto idrico-fognario, l’illuminazione pubblica, la riqualificazione delle parti comuni e l’insediamento di servizi connessi alla residenza. Una nuova qualità di vita per un quartiere composto da tante famiglie con un’elevata percentuale di minori che merita rinnovate e dignitose condizioni di vita”. Con un annuncio importante: “Sarà presto realtà la Casa della salute negli spazi dell’ex asilo, anche questa in accordo con la Regione e con il distretto socio-sanitario. E’ importante che, al di là delle competenze, si stia facendo un lavoro comune”.

“Abbiamo mantenuto la parola data”, ha sottolineato la presidente Todde: “Di solito si parla di questi temi quando si è in campagna elettorale per poi non parlarne più quando si tratta di fare concretamente. Credo che questo sia un primo passo. È un percorso lungo, ma l’importante è la determinazione nel raggiungimento del risultato. La riqualificazione di Sant’Elia non è solo un intervento strutturale, ma un progetto di crescita, di opportunità e di dignità per l’intera comunità, con un unico principio che ci guida, secondo cui i progetti vanno fatti per le persone. Non basta stanziare risorse, occorrono i progetti che servono ai cittadini e alle cittadine ”.

Fondamentale la collaborazione con l’assessorato regionale ai lavori pubblici: “Da luglio del 2024”, ha ricordato l’assessore Antonio Piu si sono tenute diverse riunioni tecniche e politiche, finalizzate ad individuare soluzioni operative che consentissero di avviare al più presto gli interventi di rifacimento del sistema idrico fognario e di tutti i sottoservizi. In pochi mesi abbiamo risolto un problema che ci trasciniamo da 20 anni. I lavori sui complessi de Le Lame, Le Torri, Gli Anelli e Il Favero sono lavori importanti, perché oltre alla riqualificazione urbana è necessario restituire dignità a chi abita in quegli edifici, così da far corrispondere ad un quartiere riqualificato negli spazi esterni anche una riqualificazione delle abitazioni. I lavori inizieranno già nel giro di pochi mesi: è già stato inserito un intervento di 4 milioni la cui procedura di affidamento è prevista nel corso dell’anno”.