SASSARI – “Su sardu in Rai – una chistione de volontade”, questo è il titolo della tavola rotonda che lunedì 21 novembre si terrà a Sassari al fine di concretizzare l’introduzione della lingua sarda nei programmi regionali Rai. All’incontro, organizzato dall’Istituto Camillo Bellieni, saranno presenti personalità di spicco del panorama politico nazionale e regionale e del mondo dell’informazione. Ad aprire il dibattito alle 17.30 nella sala convegni della Camera di Commercio in via Roma, sarà Michele Pinna, direttore scientifico dell’Istituto sassarese, da sempre impegnato nella difesa e nella valorizzazione della lingua e cultura sarda.
Seguirà l’intervento del senatore Silvio Lai, che nel settembre 2015 aveva reso nota sul proprio blog la possibilità di inserire il sardo nella televisione pubblica a partire dal 2016. Molto atteso l’intervento Franco Siddi, noto giornalista sardo e Consigliere di amministrazione Rai, già ai vertici dell’Fnsi (il sindacato nazionale dei giornalisti). A rappresentare la Giunta regionale sarà invece Claudia Firino, assessora alla Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Ras. Modererà il dibattito Maria Doloretta Lai, presidente dell’Is.Be. A tenere alta l’attenzione sull’esclusione della lingua sarda dai programmi Rai, già lo scorso anno era stato proprio l’Istituto Bellieni che, nell’agosto 2015, aveva organizzato una significativa ma pacifica manifestazione di fronte alla sede Rai sassarese, coinvolgendo in via dei Mille numerosi attivisti e componenti del Colcs (Coordinamento operatori di lingua e cultura sarda).
Subito dopo i dirigenti dell’Is.Be. avevano inviato una lettera di sollecitazione a parlamentari sardi, a rappresentanti di Consiglio e Giunta regionale e ad altre personalità del mondo intellettuale isolano affinché si impegnassero attivamente per favorire l’inclusione della lingua sarda in Rai, come già avviene per altre minoranze linguistiche nelle loro regioni d’appartenenza. L’incontro di lunedì potrebbe segnare il passo decisivo per un cambiamento di rotta che finora era parso solo un’utopia.
Nella foto i promotori dell’iniziativa
S.I.