SASSARI – Il Questore di Sassari in qualità di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, ha emesso provvedimenti di Daspo Urbano nei confronti di sei giovani cittadini nigeriani dimoranti in città e in altri centri dell’Isola, alcuni dei quali con precedenti di polizia, poiché ritenuti responsabili dei disordini avvenuti nella notte tra il 18 ed il 19 settembre scorso in questo centro storico. Gli stessi, infatti, avevano ingaggiato una rissa in prossimità di un circolo gestito da un loro connazionale in via San Donato.
Con il suddetto provvedimento – valido per un anno – è stato disposto il divieto di ingresso o la sosta nelle immediate vicinanze di esercizi pubblici di somministrazione di bevande alcooliche di qualsiasi genere, anche per asporto, nonché di locali di pubblico trattenimento in genere.
L’interdizione comprende l’intero centro storico di Sassari, compresi i principali luoghi di passeggiata e ritrovo presenti in larga parte dell’area urbana. La violazione degli obblighi imposti con tali misure di prevenzione, nel costituire reato punito severamente, determina peraltro, un ulteriore inasprimento dei divieti. Le severe disposizioni normative applicate dal Questore sono entrate in vigore in ossequio all’art. 13 bis del D.L. 21.10.2020 n.130 (cd. Decreto Sicurezza), che ha introdotto nuove “misure di contrasto ai ripetuti fenomeni di movida violenta urbana”, subito dopo la letale aggressione consumata in Colleferro, tra il 5 e il 6 settembre 2020, ai danni del 21enne Willy Monteiro Duarte.
I destinatari del Daspo sono stati individuati grazie all’attività di indagine della Squadra Mobile, che li ha identificati attraverso le immagini della rissa e deferiti all’Autorità Giudiziaria per i delitti di rissa aggravata e porto abusivo di armi improprie. Sono in corso ulteriori indagini tese alla identificazione degli altri concorrenti ai disordini.
In esito ai controlli eseguiti dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, si è poi accertato che il circolo/bar in prossimità del quale si erano scatenati i disordini, punto ritrovo abituale di pregiudicati, è privo dei requisiti minimi di sorvegliabilità e rivela gravi carenze strutturali ed igienico-sanitarie; inoltre, al momento del controllo, è stato rilevato un assembramento in atto, per cui sono state elevate sanzioni a carico del gestore e di altri frequentatori del locale, ai sensi della normativa varata per il contenimento della pandemia da Covid-19. Nell’immediatezza è stato richiesto l’intervento di personale dell’ATS di Sassari che ha disposto la sospensione sanitaria d’urgenza di 48 ore.
Sulla base delle verifiche eseguite e considerando la gravità dei fatti, il Questore ha disposto la chiusura del locale per trenta giorni, così come prevede l’art. 1 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, e ha quindi segnalato al Comune di Sassari l’accertata insussistenza dei requisiti di sorvegliabilità di Polizia del locale; in esito alla segnalazione il Sindaco ha disposto la chiusura per ulteriori tre mesi.
Le attività istruttorie tese all’emanazione ed esecuzione dei provvedimenti di Daspo Urbano sono state svolte dal personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Sassari. È in corso l’ulteriore istruttoria per l’adozione di misure di prevenzione dell’avviso avviso orale e della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.