Sassari in piazza per l’eliminazione della violenza contro le donne

SASSARI – 23 novembre 2024. A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la rete di associazioni Diritti al Cuore D.O.C. scende in piazza per manifestare contro ogni forma di violenza sulle donne, di genere e patriarcale, che vede nelle guerre in corso la sua espressione più brutale: dal genocidio in Palestina, al Libano, dallo Yemen al Sudan e all’Ucraina. L’appuntamento è fissato per lunedì 25 novembre a Sassari dalle ore 18:00 in Piazza d’Italia, da dove prenderà il via il corteo che attraverserà le vie della città.
Ad oggi, nel 2024 sono stati registrati 106 casi di femminicidi, trans*cidi e lesbicidi, una cifra che denuncia una realtà di violenza strutturale che non può essere ignorata. La rete Diritti al Cuore D.O.C. sottolinea come le risposte istituzionali siano insufficienti e spesso contraddittorie: il diritto all’autodeterminazione, la tutela dei percorsi di uscita dalla violenza e la lotta contro le discriminazioni restano questioni cruciali che richiedono interventi concreti e radicali.
La violenza di genere non è un fenomeno isolato, ma è sostenuta da un sistema patriarcale che si intreccia con altre forme di oppressione, come il razzismo e l’omotransfobia, la precarietà economica e la discriminazione istituzionale. La manifestazione di Sassari vuole essere una voce collettiva contro politiche che minacciano la libertà e i diritti, tra cui l’attacco ai consultori, ai percorsi di affermazione di genere e ai servizi pubblici essenziali.
La manifestazione inizierà con l’assembramento alle 18:00 in Piazza d’Italia, mentre il corteo partirà alle 18:30, seguendo il percorso che da Piazza d’Italia andrà verso via Roma, via Asproni, corso Cossiga, Emiciclo Garibaldi, via Cagliari, per poi tornare in Piazza d’Italia.
La rete Diritti al Cuore D.O.C. invita tutta la cittadinanza a partecipare, unendo le proprie voci contro la violenza, la cultura dello sfruttamento e la guerra totale al grido di “Disarmiamo il patriarcato, fermiamo la guerra nelle case e nelle strade”.